Gatto delle nevi a pezzi sulle rocce
L’elicottero rischiava di precipitare e l’ha sganciato: area interdetta ai curiosi
OVINDOLI. Gatto delle nevi disintegrato: il battipista sganciato dall’elicottero per il vento troppo forte, mentre era in volo da Ovindoli verso il Monte Velino, nello schianto sulle rocce (dopo il volo di oltre un centinaio di metri), si è ridotto a un ammasso di rottami. Il volo, infatti, non ha risparmiato neanche la radio: il gatto delle nevi, che ha creato una piccola voragine nell’impatto a terra con i cingoli, è rimbalzato e si è afflosciato sulla cappotta.
«Il mezzo», racconta Franco Anzini, responsabile degli impianti della società monte Magnola di proprietà della famiglia Bartolotti, che aveva messo il battipista a disposizione per le ricerche dei quattro dispersi, «è andato completamente distrutto nell’impatto a terra».
Il mezzo del peso di 75 quintali, valore attorno ai 450mila euro, con cinque o sei anni di vita, era uno dei quattro battipista utilizzato dalla società per preparare le piste da sci. Un danno ingente per la società, che dovrebbe essere però coperto dall’assicurazione dell’elicottero che lo stava trasportando da Ovindoli verso l’area di ricerca dei quattro escursionisti dispersi da domenica 24 gennaio. Il volo con il gatto delle nevi imbracato è finito male: dopo un paio di minuti dal decollo il vento ha iniziato a far dondolare il carico mettendo a rischio caduta anche l’elicottero. Per evitare il peggio, il pilota lo ha sganciato in una zona di montagna. Ieri sull’area dell’impatto sono saliti i vigili del fuoco che hanno transennato e messa l’area in sicurezza, mentre per il recupero ci vorranno giorni. Intanto, la strada che dalla Magnola (fonte Tavoloni) conduce a Fonte Capo la Maina è stata interdetta al traffico pedonale e veicolare dal sindaco di Ovindoli, Simone Angelosante, in accordo col collega di Massa d’Albe, Nazzareno Lucci. È vietato anche l’accesso a tutto il versante sud del Monte Magnola, anche a pedoni ed escursionisti.
«Il mezzo», racconta Franco Anzini, responsabile degli impianti della società monte Magnola di proprietà della famiglia Bartolotti, che aveva messo il battipista a disposizione per le ricerche dei quattro dispersi, «è andato completamente distrutto nell’impatto a terra».
Il mezzo del peso di 75 quintali, valore attorno ai 450mila euro, con cinque o sei anni di vita, era uno dei quattro battipista utilizzato dalla società per preparare le piste da sci. Un danno ingente per la società, che dovrebbe essere però coperto dall’assicurazione dell’elicottero che lo stava trasportando da Ovindoli verso l’area di ricerca dei quattro escursionisti dispersi da domenica 24 gennaio. Il volo con il gatto delle nevi imbracato è finito male: dopo un paio di minuti dal decollo il vento ha iniziato a far dondolare il carico mettendo a rischio caduta anche l’elicottero. Per evitare il peggio, il pilota lo ha sganciato in una zona di montagna. Ieri sull’area dell’impatto sono saliti i vigili del fuoco che hanno transennato e messa l’area in sicurezza, mentre per il recupero ci vorranno giorni. Intanto, la strada che dalla Magnola (fonte Tavoloni) conduce a Fonte Capo la Maina è stata interdetta al traffico pedonale e veicolare dal sindaco di Ovindoli, Simone Angelosante, in accordo col collega di Massa d’Albe, Nazzareno Lucci. È vietato anche l’accesso a tutto il versante sud del Monte Magnola, anche a pedoni ed escursionisti.