Giudice di pace, solo Pescina paga per salvare l’ufficio

3 Maggio 2013

PESCINA. A rischio chiusura gli uffici dei quattro giudici di pace marsicani, ma solo il Comune di Pescina presenta istanza di mantenimento al ministero della Giustizia. La legge che ridisegna la...

PESCINA. A rischio chiusura gli uffici dei quattro giudici di pace marsicani, ma solo il Comune di Pescina presenta istanza di mantenimento al ministero della Giustizia. La legge che ridisegna la geografia dei presidi giudiziari in Italia taglia 674 giudici di pace e tra questi anche gli uffici di Celano, Pescina, Civitella Roveto e Tagliacozzo.

A febbraio il Ministero ha pubblicato il regolamento che specificava le procedure che i Comuni dovevano adottare per formulare l’istanza di mantenimento, comunicando i costi del personale che sarebbero a carico dell’Ente municipale. Per un cancelliere, un assistente giudiziario ed un ausiliario, le spese ammontano a 104.414,44 euro annui, a cui vanno a sommarsi altri 15 mila euro circa, per spese di gestione dell’immobile e di materiale di ufficio vario. Cifre record, reputate insostenibili dai Comuni marsicani.

Il sindaco di Pescina, Maurizio Di Nicola, non si è tirato indietro di fronte a queste spese e ha presentato istanza di mantenimento.

Il sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, e Raffaelino Tolli, sindaco di Civitella Roveto, all’unisono commentano: «Le casse comunali non riescono più a garantire servizi primari e i cittadini si trovano privati di diritti fondamentali. Più volte abbiamo incontrato il presidente del tribunale per conoscere le spese che andavamo ad affrontare ma non riusciamo a farcene carico».

Dello stesso avviso anche il vicesindaco di Celano, Vittoriano Frigioni: «L’amministrazione comunale ha più volte annunciato che qualsiasi introito riuscirà ad attirare nelle casse pubbliche sarà speso, in questo momento di grave crisi economica, per il sociale. Pertanto non abbiamo presentato l’istanza». (m.t.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA