I fondi del sisma per la vista del Papa a Sulmona

Il Comune, con le casse in rosso, dirotta i fondi destinati alla ricostruzione per abbellire la città in onore del papa. L'opposizione accusa la giunta, il sindaco Federico: è tutto regolare

SULMONA. Gli edifici pubblici danneggiati dal terremoto possono attendere. Il Comune, con le casse in rosso, dirotta i fondi destinati alla ricostruzione per abbellire la città in onore del papa. La minoranza attacca, ma il sindaco tranquillizza sul dirottamento di 730mila euro.

La manovra economica sancita dalla delibera sottoscritta il 28 maggio scorso ha scatenato l'ira dell'opposizione: «Si agisce con eccessiva superficialità. Il bilancio consuntivo doveva essere approvato entro il 30 aprile». Il provvedimento, infatti, sarebbe stato propedeutico alla concessione del mutuo da parte della Cassa depositi e prestiti per la copertura dei lavori necessari a rendere Sulmona più accogliente e sicura all'arrivo del papa. Finanziamenti cospicui: 320mila euro per migliorare la sicurezza stradale e sistemare viabilità, parcheggi e marciapiedi di Corso Ovidio, piazza Garibaldi e delle zone limitrofe; 280mila euro per viale Roosvelt e 130mila euro per completare e adeguare lo stadio Pallozzi alle esigenze della santa sede.

«Ma senza l'approvazione del rendiconto 2009 da parte del consiglio comunale» precisa il vice presidente del consiglio Antonio Iannamorelli (Pd), «è saltata la possibilità di accedere al mutuo». Così, per uscire dalla pericolosa secca, primo cittadino e giunta hanno dovuto spingere i motori al massimo utilizzando le uniche riserve di carburante rimaste nella stiva: ovvero quei soldi che il Comune ha ottenuto da un'assicurazione come indennizzo dei danni che gli edifici pubblici hanno subito dal sisma.

I dubbi della minoranza sono tanti. L'indennizzo dell'assicurazione prevederebbe una clausola. Se i soldi fossero stati impiegati per opere o progetti diversi dalla ristrutturazione degli edifici pubblici danneggiati dal sisma, il Comune, secondo l'opposizione, perderebbe il 20 per cento del ristoro. Su un totale di 4 milioni di euro, questa la stima dei danni fatta dall'assicurazione, le casse comunali perderebbero quindi 800mila euro.

«Ma per ora, si tratta solo di calcoli ipotetici» sottolinea Oannamorelli per questo l'amministrazione deve chiarire immediatamente i contenuti della polizza assicurativa». Accuse che il sindaco Fabio Federico smentisce su tutti fronti: «L'arrivo del santo Padre, evento straordinario per la nostra comunità e per l'intero comprensorio, oltre a riempirci il cuore di gioia e speranza, ha di fatto imposto la realizzazione di tutta una serie di lavori di manutenzione, a strade, marciapiedi, monumenti, fontane ed altre strutture pubbliche. In tempi brevissimi» sostiene «l'amministrazione comunale ha quindi predisposto l'esecuzione di tali lavori, ed in attesa della erogazione dei relativi mutui con la Cassa depositi e prestiti, dall'iter burocratico piuttosto lungo e complesso, si è reso necessario una variazione di bilancio, utilizzando una minima parte delle risorse ricevute come risarcimento danni del terremoto, grazie ad una apposita assicurazione stipulata dal sindaco e comunque destinata ad opere pubbliche. Nelle more della erogazione di tali finanziamenti da parte della Cassa depositi e presiti, va quindi chiarito che l'Amministrazione Comunale ha solo temporaneamente ed in minima parte impegnato e non utilizzato fondi di natura non pubblica, erogati da una società assicurativa privata, considerata l'importanza dell'evento rappresentato dalla visita del Papa e l'urgenza di lavori da realizzarsi. Non appena ottenuti i fondi già richiesti ed in corso di istruttoria attraverso l'accensione di nuovi mutui per i lavori pubblici si provvederà all'approvazione di una nuova variazione di bilancio, e tutte le disponibilità ottenute saranno così reintegrate sugli appositi capitoli di spesa. Sono destituite quindi di ogni fondamento le affermazioni secondo le quali i fondi dei terremotati sono stati utilizzati per la visita del papa».

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