«I soldi dell’Aquila non si toccano»

12 Novembre 2016

Delrio: priorità alla messa in sicurezza di scuole e palazzi Il ponte di Messina solo dopo l’attività di prevenzione

L’AQUILA. La prevenzione viene prima di tutto, anche prima del ponte sullo stretto di Messina, mentre non c’è alcun rischio che i soldi stanziati per L’Aquila vengano rimodulati alla luce degli ultimi terremoti. Sono i due cardini su cui il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha voluto subito rimarcare il chiaro impegno del governo per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico. E al quale adesso si sommano nuovi crateri sismici sul versante soprattutto teramano e aquilano, dopo la scossa che il 24 agosto ha distrutto Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, tutti vicini di casa dell’Abruzzo aquilano. A sottolineare questo specifico aspetto è stata la senatrice del Pd, Stefania Pezzopane, che ha ricostruito le fasi difficili del post-sisma, che dalle manganellate alle proteste con le carriole hanno fatto ottenere con tre anni di ritardi ciò che oggi sta ottenendo, in un sol colpo (il decreto ad hoc) Amatrice e il centro Italia. L’Aquila è stata l’ultima tappa di un tour tutto abruzzese del ministro Delrio, arrivato in città (all’auditorium dell’Ance) dopo aver lasciato Sulmona e la Valle Peligna. Delrio ha preso la parola dopo avere ascoltato la lunga lista delle cose che non vanno in questa ricostruzione post-sisma che coinvolge non soltanto un capoluogo di regione messo in ginocchio con tutti i suoi centri istituzionali. Ma anche 56 Comuni dentro il cratere sismico e 110 fuori cratere. Una lunga lista alla quale Delrio ha risposto con un invito esteso a tutti i sindaci: «Venite da me con i vostri tecnici e i direttori degli uffici speciali. Sediamoci insieme intorno a un tavolo e vediamo cosa possiamo correggere insieme. Non è possibile», ha sottolineato Delrio, «che ci siano tali ritardi nella ricostruzione delle scuole, non ci sto, è una battaglia da fare e da vincere insieme».

SCUOLE E RICOSTRUZIONE PUBBLICA. È stato il sindaco Massimo Cialente a ricordare a Delrio che la ricostruzione viaggia a due velocità: quella privata «che va anche troppo bene oserei dire» e quella pubblica in molti casi ferma, come testimonia «l’albero cresciuto davanti alla sede della biblioteca provinciale», un albero «figlio del vento e della burocrazia» come dice l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano. Ha sollevato invece il problema della carenza di personale nelle 8 aree omogenee il coordinatore dei 56 sindaci del cratere, Francesco Di Paolo.

MODELLO L’AQUILA. L’Aquila come modello che ha funzionato: questo il messaggio lanciato dal presidente dell’Ance L’Aquila, Ettore Barattelli: «Le nostre imprese sono altamente specializzate. Siamo stati i primi a proporre isolatori sismici sotto ai monumenti storici e sappiamo quante chiese crollano per il sisma».

PROGETTO NAZIONALE. La senatrice Pezzopane ha tirato le fila della storia legislativa post-sisma dell’Aquila, città che ha dovuto lottare con i denti per ottenere ad esempio il riconoscimento del diritto a ricostruire per le seconde case. Ma non basta dire che «siamo stati bravi», adesso serve, «un progetto nazionale che vorremmo sperimentare proprio qui in Abruzzo, facendo parallelamente camminare la ricostruzione e la messa in sicurezza dei territori a rischio».

INFRASTRUTTURE. Pista ciclabile, progetto esecutivo della statale 17 e variante ferroviaria per avvicinare L’Aquila e Pescara: queste le priorità avanzate dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso al ministro Delrio.

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