Il Comune non tocca l’addizionale Irpef per il 2013 resta 0,6%

L’assessore De Santis: «Modalità invariate da due anni Esenzione fino a 12mila euro, cittadini già troppo tartassati»

L’AQUILA. Non sarà certo lo 0,10 per cento di Riccione (che salva chi guadagna meno di 15mila euro l’anno). Ma neppure lo 0,80 di Rieti, Messina e Campobasso (percentuale unica per tutti). L’addizionale Irpef per il 2013 determinata dal Comune dell’Aquila per il prelievo in busta paga a ciascun contribuente resta allo 0,6 per cento del reddito lordo percepito. L’assessore comunale al Bilancio Lelio De Santis annuncia agli aquilani che non ci saranno sorprese per quanto riguarda questo prelievo forzoso. «Da due anni a questa parte», spiega l’assessore, «abbiamo deciso, come amministrazione comunale, nonostante le difficoltà dei conti legate ad alcune pesanti eredità e alle conseguenze nefaste del terremoto, di lasciare tutto immutato. Così, abbiamo la quota di 0,6 per cento che mi risulta essere tra le più basse in Italia e l’esenzione fino a 12mila euro. Non ci saranno ritocchi, dunque, anche perché in questa città martoriata dal sisma i cittadini contribuenti sono già tartassati abbastanza. Con questo abbiamo voluto dare un segnale, un messaggio di vicinanza alla gente in un contesto generale di crisi qui da noi acuito dalle note vicende post-terremoto».

Sono oltre 260, secondo Il Corriere della Sera, i Comuni italiani che hanno scelto l’aliquota massima dello 0,8 per cento senza prevedere fasce agevolate. Del resto, le casse dei Comuni, già mezze vuote, hanno dovuto fare i conti con la progressiva abolizione dell’Imu.

Una questione aperta per i contribuenti aquilani è invece legata alle cartelle del Comune per il pagamento degli arretrati della Tarsu. Infatti, nonostante le rassicurazioni fornite dallo stesso assessore De Santis, tardano ad arrivare i nuovi bollettini, rimodulati dagli uffici alla luce dello sconto pari al 60 per cento da applicare in relazione ai periodi ricompresi nella sospensione di tasse, tributi e contributi post-sisma. I primi tre mesi del 2009, invece, vanno pagati direttamente a Equitalia che ha già inviato le cartelle senza scontarle. Operazione, questa, che potrà avvenire presentandosi allo sportello di via Strinella.

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