Il mercato va a piazza d’Armi
Confcommercio al lavoro per spostare 150 attività dal centro storico. C’è un numero verde per avere notizie su dove comprare
L’AQUILA. «Io vendo il pane e ho riaperto». «Io sul furgoncino metto i salumi e la carne». «Mi sto attrezzando per la frutta». Sono una trentina, finora, i negozi che hanno riaperto i battenti dopo il catastrofico terremoto che ha messo in ginocchio il capoluogo. Sono tutti esercizi commerciali che si trovano fuori dalle mura della città, visto che il centro storico è tuttora inaccessibile. Danneggiata anche la sede della Confcommercio, che si è trasferita in un camper che si trova all’interno del piazzale del megaparcheggio di Collemaggio, accanto all’ufficio postale mobile L’Aquila 4.
LA RIPRESA. Sarà lento, forse lentissimo, ma comunque è avviato il processo di ripresa dopo lo shock del sisma. I commercianti, 1800 le attività censite in città, per un totale di 5mila persone coinvolte tra proprietari, dipendenti e collaboratori, stanno tempestando di telefonate la Confcommercio, che ha istituito un numero verde in grado di fornire informazioni sia ai commercianti sia ai consumatori sulla situazione dei negozi in città. Il numero, gratuito, al quale rivolgersi è l’8000 37748. Al camper allestito al megaparcheggio di Collemaggio il presidente della Confcommercio Alberto Capretti e il direttore Celso Cioni stanno raccogliendo le chiamate da parte degli associati, i quali chiedono lumi su come e quando ripartire e soprattutto se e quando ci sarà la possibilità di accedere agli indennizzi per i danni subiti. «Per il momento si tratta soltanto di una ricognizione generica», spiegano alcuni addetti della segreteria. «Infatti, una volta ottenuti i riscontri da parte di tutti i titolari di attività commerciali, sarà possibile, quando ne entreremo in possesso, distribuire la modulistica necessaria per presentare le istanze». «Per ora», spiega Celso Cioni, «i commercianti chiamano anche solo per avere un po’ di conforto. Qualcono è incerto e si chiede se valga davvero al pena riaprire la saracinesca. Noi diciamo a tutti, con forza, che è necessario e indispensabile rimettere in moto l’economia di questa città».
IL MERCATO SI SPOSTA. La prima proposta dell’associazione che raggruppa i commercianti è quella di spostare lo storico mercato di piazza del Duomo a piazza d’Armi, a pochi passi da una delle più grandi tendopoli installate nel territorio comunale. «Un mercato che esiste da 700 anni non può permettersi di perdere nemmeno un giorno in più per tornare a vivere», spiega ancora Cioni. «Pertanto stiamo elaborando un progetto che può rappresentare davvero una svolta importante per avviare il rilancio». Capretti stringe in mano una mappa, realizzata a Roma, dove è stata ridisegnata tutta l’area di piazza d’Armi. «C’è posto per 150 banchi invece dei cento che stanno in centro», spiega Capretti. «Infatti abbiamo previsto degli spazi anche per i non ambulanti, i commercianti a posto fisso. Chi ha i magazzini pieni e se la sente di riprendere l’attività potrà avere a disposizione uno spazio di vendita fuori dal centro ma in grado di potergli garantire la sopravvivenza economica. Questo è possibile attivando una procedura di riconversione che comunque è prevista dalla legge e alla quale qualcuno dovrà cominciare a pensare. Del resto, questa ci sembra l’unica strada possibile. Riprendere subito a lavorare per la città». Il progetto prevede la realizzazione di un ingresso da via Ugo Piccinini e di un altro da viale Corrado IV. Previsti anche posti auto. «Bisogna soltanto spianare il terreno e sistemare la breccia», sostiene ancora il presidente della Confcommercio. «E questo è un lavoro che le ruspe, già in movimento, possono realizzare in tempi ragionevoli. Secondo me potrebbero bastare anche tre giorni. Bisogna fare presto perché, almeno per un anno, sarà impossibile pensare al mercato in piazza Duomo».
GLI UFFICI POSTALI. Accanto al camper della Confcommercio c’è quello delle Poste italiane, che hanno organizzato una rete di uffici dislocati sul territorio che osservano il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13. Questi gli uffici che sono stati attivati nelle varie tendopoli: L’Aquila vaglia e risparmi a piazza d’Armi, L’Aquila 1 a Monticchio multisala Garden, L’Aquila 2 al centro commerciale Globo, L’Aquila 3 al campo di Centi Colella, L’Aquila 4 a Collemaggio, L’Aquila 5 al campo di Acquasanta, Paganica a Paganica, Sassa a Pagliare di Sassa, Poggio Picenze a San Vittorino, San Demetrio ne’ Vestini a San Demetrio ne’ Vestini. Finora, stando a quanto affermano gli impiegati addetti ai servizi, la maggior parte dei quali sono arrivati da fuori città, le richieste degli utenti riguardano soprattutto la riscossione delle pensioni.
LA RIPRESA. Sarà lento, forse lentissimo, ma comunque è avviato il processo di ripresa dopo lo shock del sisma. I commercianti, 1800 le attività censite in città, per un totale di 5mila persone coinvolte tra proprietari, dipendenti e collaboratori, stanno tempestando di telefonate la Confcommercio, che ha istituito un numero verde in grado di fornire informazioni sia ai commercianti sia ai consumatori sulla situazione dei negozi in città. Il numero, gratuito, al quale rivolgersi è l’8000 37748. Al camper allestito al megaparcheggio di Collemaggio il presidente della Confcommercio Alberto Capretti e il direttore Celso Cioni stanno raccogliendo le chiamate da parte degli associati, i quali chiedono lumi su come e quando ripartire e soprattutto se e quando ci sarà la possibilità di accedere agli indennizzi per i danni subiti. «Per il momento si tratta soltanto di una ricognizione generica», spiegano alcuni addetti della segreteria. «Infatti, una volta ottenuti i riscontri da parte di tutti i titolari di attività commerciali, sarà possibile, quando ne entreremo in possesso, distribuire la modulistica necessaria per presentare le istanze». «Per ora», spiega Celso Cioni, «i commercianti chiamano anche solo per avere un po’ di conforto. Qualcono è incerto e si chiede se valga davvero al pena riaprire la saracinesca. Noi diciamo a tutti, con forza, che è necessario e indispensabile rimettere in moto l’economia di questa città».
IL MERCATO SI SPOSTA. La prima proposta dell’associazione che raggruppa i commercianti è quella di spostare lo storico mercato di piazza del Duomo a piazza d’Armi, a pochi passi da una delle più grandi tendopoli installate nel territorio comunale. «Un mercato che esiste da 700 anni non può permettersi di perdere nemmeno un giorno in più per tornare a vivere», spiega ancora Cioni. «Pertanto stiamo elaborando un progetto che può rappresentare davvero una svolta importante per avviare il rilancio». Capretti stringe in mano una mappa, realizzata a Roma, dove è stata ridisegnata tutta l’area di piazza d’Armi. «C’è posto per 150 banchi invece dei cento che stanno in centro», spiega Capretti. «Infatti abbiamo previsto degli spazi anche per i non ambulanti, i commercianti a posto fisso. Chi ha i magazzini pieni e se la sente di riprendere l’attività potrà avere a disposizione uno spazio di vendita fuori dal centro ma in grado di potergli garantire la sopravvivenza economica. Questo è possibile attivando una procedura di riconversione che comunque è prevista dalla legge e alla quale qualcuno dovrà cominciare a pensare. Del resto, questa ci sembra l’unica strada possibile. Riprendere subito a lavorare per la città». Il progetto prevede la realizzazione di un ingresso da via Ugo Piccinini e di un altro da viale Corrado IV. Previsti anche posti auto. «Bisogna soltanto spianare il terreno e sistemare la breccia», sostiene ancora il presidente della Confcommercio. «E questo è un lavoro che le ruspe, già in movimento, possono realizzare in tempi ragionevoli. Secondo me potrebbero bastare anche tre giorni. Bisogna fare presto perché, almeno per un anno, sarà impossibile pensare al mercato in piazza Duomo».
GLI UFFICI POSTALI. Accanto al camper della Confcommercio c’è quello delle Poste italiane, che hanno organizzato una rete di uffici dislocati sul territorio che osservano il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13. Questi gli uffici che sono stati attivati nelle varie tendopoli: L’Aquila vaglia e risparmi a piazza d’Armi, L’Aquila 1 a Monticchio multisala Garden, L’Aquila 2 al centro commerciale Globo, L’Aquila 3 al campo di Centi Colella, L’Aquila 4 a Collemaggio, L’Aquila 5 al campo di Acquasanta, Paganica a Paganica, Sassa a Pagliare di Sassa, Poggio Picenze a San Vittorino, San Demetrio ne’ Vestini a San Demetrio ne’ Vestini. Finora, stando a quanto affermano gli impiegati addetti ai servizi, la maggior parte dei quali sono arrivati da fuori città, le richieste degli utenti riguardano soprattutto la riscossione delle pensioni.