Il modello L’Aquila si studia all’Università
In vista corsi di formazione su tecniche innovative, qualità, elementi architettonici, sicurezza
L’AQUILA. Gli studenti universitari entrano nei cantieri della ricostruzione. Per toccare con mano, da vicino, tecniche innovative, qualità, elementi architettonici, sicurezza: tutto ciò che compone il quadro di una ristrutturazione edilizia post- terremoto «a regola d’arte». Un esperimento unico in Italia, quello annunciato ieri, dal presidente dell’Ance della provincia dell’Aquila Ettore Barattelli, frutto di un accordo-quadro con l’Università dell’Aquila, già approvato dai due enti, che verrà siglato a giorni. A febbraio inizieranno i corsi di formazione, aperti agli studenti più meritevoli di tutte le facoltà tecniche dell’ateneo. «La formazione sposa la didattica», afferma Barattelli. «È questo il senso dell’iniziativa che offrirà agli universitari l’accesso diretto, attraverso stage formativi, nei cantieri della ricostruzione».
Il progetto gode di un duplice finanziamento: l’Ance destinerà 10mila euro l’anno alla formazione, altrettanti ne verranno impegnati dalla Fondazione Cassa di Risparmio «per alimentare», sottolinea Barattelli, «il modello L’Aquila, anche sul piano didattico e delle preparazione pratica».
Saranno avviati anche dei corsi di formazione specifici dalla scuola edile dell’Aquila che rilascerà un attestato di frequenza, con i relativi crediti. Un balzo in avanti del «modello L’Aquila, che», secondo il presidente dell’Ance, «può essere trasferito agevolmente in altri contesti e fare scuola come esempio virtuoso, tecnologicamente avanzato, efficiente e qualitativamente eccellente di buona ricostruzione. Siamo precursori, in Italia, di una sinergia tra il mondo accademico e quello imprenditoriale che, se gestita bene, porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro, al radicamento delle imprese sul territorio e alla possibilità, per i nostri giovani ingegneri, architetti, fisici, chimici e matematici, di continuare a operare sul territorio, senza dover esplorare nuovi mercati per trovare lavoro». «Vogliamo invertire una tendenza che, per troppo tempo, ha caratterizzato la realtà aquilana e fare del sisma, e delle esperienze legate a questo evento calamitoso, una palestra formativa», conclude Barattelli, «che dia opportunità ai giovani che vogliono impegnarsi nel settore e alle imprese locali». (m.p.)
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