Il prof Bruno, speleologo e postino fai-da-te «Vogliamo servizi normali come tutti»
Uno speleologo per esplorare... le cassette delle lettere. E trovarle sempre vuote. Anzi, piene di volantini con le offerte dei supermercati (nella foto), ma senza la posta. Il professore Bruno...
Uno speleologo per esplorare... le cassette delle lettere. E trovarle sempre vuote. Anzi, piene di volantini con le offerte dei supermercati (nella foto), ma senza la posta. Il professore Bruno Chiarelli, autore di numerose pubblicazioni, tra le quali si ricordano quelle sulle Grotte di Stiffe, è tra le persone che sono costrette a ingegnarsi ogni giorno per ricevere la corrispondenza a casa. Il fai-da-te consiste nell’aspettare, magari, il passaggio del postino ai margini della zona rossa. Dove gli addetti al recapito non entrano. «Il Comune rilascia autorizzazioni per andare in zona rossa a chi presenta un’istanza motivata. Ma le Poste non lo fanno. Questo disagio risale già al terremoto dell’ottobre 2016, quando il sindaco Cialente rinnovò le zone rosse. Le nuove e più recenti disposizioni del Comune hanno ribadito i divieti». Per fortuna ogni tanto il postino viene intercettato fuori dall’area off limits. «La soluzione», suggerisce il professor Chiarelli, «potrebbe essere la riapertura del primo tratto di via Coppito. Nella zona c’è una casa puntellata egregiamente e piena di ferro, mentre dall’altra parte un immobile rimesso a posto e agibile. Il tratto in questione è dunque sicuro. Non si riesce a capire per quale motivo il Comune non abbia tolto dalla zona rossa questo piccolo tratto. Giorni fa, lungo il corso, sono caduti dei materiali. Eppure quella zona è transitabile. E non è stata chiusa». Nella zona di San Pietro ci sono altri cantieri, a ridosso di aree, invece, ancora da ripristinare. I residenti tornati a vivere nella zona di San Pietro chiedono attenzione. «Basta un sopralluogo dal Comune», conclude il professor Chiarelli, «per accorgersi che la soluzione esiste. Qualcosa va fatto, perché noi dobbiamo avere i servizi normali come tutti i cittadini». (e.n.)