«Impugnata la sentenza choc» I familiari vanno in Cassazione

6 Novembre 2024

Il presidente dell’associazione vittime universitarie annuncia il ricorso contro il no ai risarcimenti La campagna di raccolta fondi per le spese legali aiuterà anche le famiglie di chi soffre per un male

L’AQUILA. «Andremo fino in fondo, anche se dovessero volerci altri dieci anni». La sentenza choc approderà in Cassazione. Il presidente dell’associazione vittime universitarie sisma, Sergio Bianchi, ringrazia pubblicamente tutti, aquilani e non, ribadendo il senso della raccolta fondi organizzata dall’Associazione L’Aquila per la vita, che da qualche giorno ha raggiunto, e superato, l’obiettivo dei 14mila euro, cifra a cui è stato condannato – a titolo di spese legali – dalle cosiddette sentenze choc, insieme ai familiari di altri sette studenti fuori sede per i quali la notte del 6 aprile 2009 è stata l’ultima. Eppure, la sua battaglia per avere la verità, prima ancora che giustizia, non si ferma. Semmai si rafforza.
il bilancio
Sono infatti 16.537 gli euro raccolti in meno di due mesi dal lancio della campagna di solidarietà organizzata dall’Aquila per la vita. Ed è stato proprio il presidente di quest’ultima, Giorgio Paravano, a dare la misura di quest’ondata di affetto e vicinanza che in tantissimi hanno voluto manifestare sotto forma di libera donazione. «Oggi siamo soddisfatti per aver trovato non solo una città solidale, ma un’intera regione», ha detto Paravano, in riferimento alla mole di donazioni provenienti da fuori provincia. «Lasciatemi però ringraziare in particolare le suore di San Basilio, le Celestine, che hanno fatto voto di povertà, e nonostante la loro condizione di indigenza, si sono sentite comunque in dovere di farci arrivare il loro contributo, cosa che ci ha commosso. Così come ci ha commosso la donazione arrivata dall’Associazione trapiantati di rene, che ha voluto parimenti partecipare alla nostra causa. Ma vorrei in generale ringraziare tutti i comuni cittadini e le cittadine che hanno fatto altrettanto, così come un partito politico, un grande sindacato, ordini professionali, l’Aied, i consiglieri comunali dell’Aquila – che hanno versato il loro gettone di presenza – i membri della giunta con il sindaco in testa, e anche diversi consiglieri regionali».
NON SOLO SPESE LEGALI
Come già anticipato dallo stesso Paravano, gli oltre duemila euro eccedenti saranno presto devoluti al reparto di Oncologia del San Salvatore, a favore quindi di chi, giorno dopo giorno, affronta tutt’altre battaglie, non meno provanti. Presente tra il pubblico anche il primario di Oncologia, professor Luciano Mutti, che ha appreso con soddisfazione la notizia, assicurando che i fondi verranno impiegati per coprire il costo dei farmaci, e per rafforzare il sistema di assistenza psicologica e nutrizionale dei pazienti colpiti da un male. «Tutte cose», spiega Mutti, «importanti tanto quanto le stesse terapie che si trovano a dover affrontare, perché, prima ancora che pazienti, restano esseri umani».
e ora la cassazione
«Non ci fermeremo di certo qui. La battaglia continua», ha poi aggiunto Bianchi, a margine dell’incontro con la stampa. «All’interno della sentenza restano tanti passaggi che vanno tuttora chiariti e che la Cassazione può ancora attaccare. La speranza è ovviamente quella che la Cassazione annulli questo pronunciamento e ci dia la possibilità di fare un nuovo appello. Certo, ci vorrà del tempo», spiega. «Si va dai quattro ai sei anni per dare tempo alla Cassazione di valutare il ricorso che faremo, e, se tutto va bene, andrà rifatto l’appello. Checché ne pensi il pm Picuti, che dodici anni fa ci accusò di essere interessati soltanto all’aspetto risarcitorio, noi al contrario continuiamo a voler sapere il perché i nostri figli siano morti. Dei soldi non ci interessa nulla. Del tempo nemmeno. Purché prima o poi si arrivi alla verità».
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