In tre mesi un tetto a 112 famiglie
Il presidente Schifani inaugura le case dei dipendenti della Sanofi Aventis.
SCOPPITO. «La solidarietà è un concetto contenuto nel nostro Dna». Queste le parole con le quali il top management della Sanofi Aventis ha spiegato ieri le ragioni che hanno spinto la multinazionale a realizzare un villaggio residenziale a Scoppito, ad appena un paio di chilometri di distanza dall’azienda farmaceutica. Un progetto realizzato in soli 90 giorni per garantire un tetto sicuro a 112 dipendenti, e alle loro famiglie, le cui abitazioni sono state danneggiate dal terremoto. Ieri l’inaugurazione. Una giornata «speciale», con il taglio del nastro affidato al presidente del Senato Renato Schifani. «Quello di oggi» hanno via via ripetuto Daniel Lapeyre, amministratore delegato Sanofi Aventis Italia, il vice presidente Fhilippe Luscan e il direttore dello stabilimento Andrea Ruggeri «è l’ultimo tassello di una strategia di solidarietà che ha preso il via subito dopo il terremoto. A partire da quel 6 aprile ci siamo attivati per aiutare i nostri collaboratori e le loro famiglie.
Da subito abbiamo realizzato una tendopoli, la mensa e un servizio di baby sitting per oltre trenta bambini». I vertici della multinazionale hanno ricordato poi gli sforzi compiuti per poter riaprire subito lo stabilimento. Quindi il progetto del complesso residenziale, realizzato grazie alla collaborazione dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, che ha dato la disponibilità dell’area, del Comune di Scoppito, che si è occupato delle opere di urbanizzazione, e della Protezione civile. Un intervento costato 6 milioni di euro al gruppo farmaceutico, che tra cinque anni consegnerà il complesso residenziale al Comune di Scoppito e alla Chiesa. Oltre alla realizzazione delle 112 case in legno (47 quelle completate) la Sanofi Aventis ha anche provveduto all’acquisto di 22 case mobili.
Ad accogliere il presidente del Senato, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il prefetto Franco Gabrielli, gli amministratori del Comune di Scoppito, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, la presidente della Provincia Stefania Pezzopane, il consigliere regionale Luca Ricciuti. «Le istituzioni e il governo stanno facendo in modo che i tempi vengano rispettati. Abbiamo visto come dopo il terremoto non vi siano state divisioni, contrapposizioni o speculazioni» ha detto il presidente Schifani. «Sono orgoglioso perché qui si è realizzato il principio della sussidiarietà per una collaborazione tra privato e pubblico. E’ un’operazione di grande riscatto per la nostra dignità e di riappropriazione del sentimento di unità nazionale. Occorre sperare ed essere fiduciosi. Tutto il Paese ha dato il meglio senza polemiche e strumentalizzazioni».
Un intervento breve, quello del presidente Schifani, come breve è stato il saluto dei rappresentanti delle istituzioni locali che hanno elogiato il lavoro della Sanofi Aventis «un’azienda» hanno detto Pezzopane e Cialente «che ha subito accolto l’appello a riprendere la produzione in tempi brevissimi». «Dopo il terremoto» ha detto Bertolaso «c’erano 12 mila soccorritori. Oggi ci sono diecimila lavoratori impegnati a ricostruire case e strutture. C’è la determinazione di noi italiani a fare di questa tragedia un modello positivo». Poi il momento clou con la benedizione dell’arcivescovo dell’Aquila monsignor Giuseppe Molinari, il taglio del nastro e la consegna delle chiavi di tre villini e di una casa mobile. Una giornata senza nei, se non per la precipitosa uscita di scena della giornalista Alda D’Eusanio, chiamata a far da madrina all’evento ma poi involontariamente “dimenticata”.
Una visita che per il presidente del Senato non si è chiusa a Scoppito, ma a Cese di Preturo, in uno dei cantieri del Progetto Case realizzato a tempo di record dalla Wolf Haus. Qui Schifani ha consegnato un assegno da 870 mila euro a Bertolaso per la realizzazione di una scuola nel comune di Barete. Fondi raccolti a Palazzo Madama (tra i dipendenti e i senatori) nell’arco di una sola giornata. «La decisione» ha spiegato il presidente Schifani «è stata presa ieri e dopo sole 24 ore siamo qui a fare il nostro dovere». Quindi il ringraziamento agli operai che «lavorano notte e giorno per costruire gli alloggi ed evitare disagi ai terremotati».
Da subito abbiamo realizzato una tendopoli, la mensa e un servizio di baby sitting per oltre trenta bambini». I vertici della multinazionale hanno ricordato poi gli sforzi compiuti per poter riaprire subito lo stabilimento. Quindi il progetto del complesso residenziale, realizzato grazie alla collaborazione dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, che ha dato la disponibilità dell’area, del Comune di Scoppito, che si è occupato delle opere di urbanizzazione, e della Protezione civile. Un intervento costato 6 milioni di euro al gruppo farmaceutico, che tra cinque anni consegnerà il complesso residenziale al Comune di Scoppito e alla Chiesa. Oltre alla realizzazione delle 112 case in legno (47 quelle completate) la Sanofi Aventis ha anche provveduto all’acquisto di 22 case mobili.
Ad accogliere il presidente del Senato, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il prefetto Franco Gabrielli, gli amministratori del Comune di Scoppito, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, la presidente della Provincia Stefania Pezzopane, il consigliere regionale Luca Ricciuti. «Le istituzioni e il governo stanno facendo in modo che i tempi vengano rispettati. Abbiamo visto come dopo il terremoto non vi siano state divisioni, contrapposizioni o speculazioni» ha detto il presidente Schifani. «Sono orgoglioso perché qui si è realizzato il principio della sussidiarietà per una collaborazione tra privato e pubblico. E’ un’operazione di grande riscatto per la nostra dignità e di riappropriazione del sentimento di unità nazionale. Occorre sperare ed essere fiduciosi. Tutto il Paese ha dato il meglio senza polemiche e strumentalizzazioni».
Un intervento breve, quello del presidente Schifani, come breve è stato il saluto dei rappresentanti delle istituzioni locali che hanno elogiato il lavoro della Sanofi Aventis «un’azienda» hanno detto Pezzopane e Cialente «che ha subito accolto l’appello a riprendere la produzione in tempi brevissimi». «Dopo il terremoto» ha detto Bertolaso «c’erano 12 mila soccorritori. Oggi ci sono diecimila lavoratori impegnati a ricostruire case e strutture. C’è la determinazione di noi italiani a fare di questa tragedia un modello positivo». Poi il momento clou con la benedizione dell’arcivescovo dell’Aquila monsignor Giuseppe Molinari, il taglio del nastro e la consegna delle chiavi di tre villini e di una casa mobile. Una giornata senza nei, se non per la precipitosa uscita di scena della giornalista Alda D’Eusanio, chiamata a far da madrina all’evento ma poi involontariamente “dimenticata”.
Una visita che per il presidente del Senato non si è chiusa a Scoppito, ma a Cese di Preturo, in uno dei cantieri del Progetto Case realizzato a tempo di record dalla Wolf Haus. Qui Schifani ha consegnato un assegno da 870 mila euro a Bertolaso per la realizzazione di una scuola nel comune di Barete. Fondi raccolti a Palazzo Madama (tra i dipendenti e i senatori) nell’arco di una sola giornata. «La decisione» ha spiegato il presidente Schifani «è stata presa ieri e dopo sole 24 ore siamo qui a fare il nostro dovere». Quindi il ringraziamento agli operai che «lavorano notte e giorno per costruire gli alloggi ed evitare disagi ai terremotati».