SULMONA
Incubo Superbonus, come 10 famiglie ora rischiano di perdere la casa
La ditta esecutrice dei lavori non viene pagata dall’appaltatore generale e abbandona il cantiere. I condòmini chiedono la restituzione dei soldi, altrimenti partirà una denuncia per truffa
SULMONA. Rischiano di perdere il Superbonus 110% e con esso anche la loro abitazione i dieci condòmini della palazzina di via Avezzano, al centro di una vicenda paradossale destinata a finire in tribunale. Dopo aver avviato il cantiere e con esso l'opera di demolizione dell'edificio, dichiarato inagibile e pericoloso, la ditta esecutrice dell'appalto ha radunato macchinari e attrezzature ed è andata via bloccando di fatto i lavori. Il tutto perché l’appaltatore generale non ha corrisposto le spettanze economiche all’impresa.
Gli inquilini, che nel frattempo oltre a traslocare in un'altra casa e sostenere le spese di locazione, hanno dovuto anticipare anche 10mila euro cadauno con la promessa di restituzione una volta ottenuti i soldi dal Superbonus, hanno fatto recapitare una diffida stragiudiziale nei confronti dell’appaltatore generale e nei prossimi giorni si riuniranno in assemblea per decidere il da farsi. L'amministratore del condominio Ermanno D'Artista ha chiesto chiarimenti sul comportamento della ditta appaltatrice: la risposta non è mai arrivata. Ora otto condòmini su 10, quelli che hanno versato all'impresa 80mila euro di anticipo, chiedono la restituzione dei soldi, altrimenti partirà una denuncia per truffa.
«È una storia infinita che sembrava avviata a concludersi positivamente a marzo con l'apertura del cantiere e l'avvio dei lavori», spiega D'Artista, «prima che iniziassero i lavori di demolizione sono state tolte finestre, porte e infissi con il fabbricato ridotto a uno scheletro. A luglio sono state sospese le utenze. Ad agosto si doveva iniziare con la demolizione ma la ditta esecutrice dei lavori non ha mai ricevuto il via libera dalla ditta con la quale avevamo firmato il contratto d'appalto. A quel punto, dopo che l'impresa è andata via dal cantiere, abbiamo chiesto la restituzione dei soldi e martedì prossimo assumeremo tutte le decisioni in assemblea».
L'impressione è che la vicenda sia destinata a finire in tribunale per una lunga battaglia giudiziaria. Il timore dei dieci inquilini è di perdere la loro casa. (c.l.)
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