Intossicati dal monossido, atti in Procura
Aperto un fascicolo contro ignoti. Migliorano lievemente le condizioni di salute dei due giovani tuttora in Rianimazione
L’AQUILA. Stanno lievemente migliorando le condizioni dei due ragazzi rimasti intossicati dalle esalazioni di monossido provenienti da un gruppo elettrogeno malfunzionante. Resta il fatto che entrambi sono ancora in Rianimazione: uno al San Salvatore e l’altro nell’ospedale di Avezzano.
Il giovane ricoverato all’Aquila non è intubato e ha scambiato anche qualche parola con medici e parenti. Stanno bene, infine, gli altri due ragazzi, che erano nell’abitazione insieme ai loro amici: uno è già in buone condizioni e l’altro ha avuto una prognosi di soli dieci giorni.
I ragazzi, tutti studenti universitari aquilani, avevano deciso di trascorrere lo scorso fine settimana a Castiglione, località montana nel territorio comunale di Tornimparte. Per questo hanno scelto di passare la notte tra sabato e domenica in un vecchio edificio restaurato. Il gruppo elettrogeno che i ragazzi si erano portati dietro è andato in tilt e durante la notte ha emanato le esalazioni che hanno tramortito i due giovani più gravi. Le indagini della polizia, coordinate dal dirigente della Mobile Maurilio Grasso, portate avanti d’intesa con i carabinieri della locale stazione, sembrano portare a un episodio accidentale. In un’informativa inviata alla Procura della Repubblica si ipotizza, contro ignoti, il reato di lesioni e se le cose non cambieranno non dovrebbero esserci sviluppi di natura penale. Anche se comunque è stata sequestrata l’abitazione nella quale si trovavano i ragazzi e lo stesso gruppo elettrogeno.
Non sembra, inoltre, che ci siano stati problemi di droga e di abuso di alcol. Si è indagato, ma senza alcun risultato, anche sui pasti dei ragazzi: non hanno mangiato cibi che potessero compromettere la loro salute.
SCARCERAZIONE. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale ha disposto, ieri mattina, la scarcerazione di Ramona Anca Sorici, la giovane donna romena arrestata insieme a quattro complici, per avere rubato a più riprese tre tonnellate di rame nei cimiteri e nei palazzi inagibili.
La donna, assistita dall’avvocato Guglielmo Santella, era stata ascoltata dal gip nei giorni scorsi e aveva negato qualsiasi colpa sostenendo di non avere mai commesso furti. Comunque gli atti sono tornati nelle mani del pm per le sue richieste istruttorie. Ma l’inchiesta della polizia sui furti di rame ancora non è conclusa.
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