Invalidità sospesa al bimbo Il padre: «Vittima di errori»

Per l’Inps vanno restituiti 1.180 euro, il genitore denuncia il caso di mala burocrazia: «Mai ricevuto lettere per controlli medici, sull’avviso c’è il nome di un altro paziente»
AVEZZANO. Sospendono l’indennità di invalidità a un bambino di 9 anni, malato, perché non si sarebbe presentato alla visita. E richiedono soldi alla famiglia. Ma alla beffa si aggiunge beffa. Si scopre infatti che il nominativo e l’età corrispondono a quelli di un 14enne straniero. Una storia di mala burocrazia che ha come protagonista una famiglia marsicana che si è vista recapitare a casa una lettera dall’Istituto nazionale di previdenza sociale. «Come hanno fatto a togliere l’indennità a mio figlio senza fare una nuova visita?», si domanda il genitore del bambino, «e come mai non mi è arrivato alcun avviso in cui si richiedeva un accertamento?».
Secondo gli uffici Inps, a causa dell’assenza del bambino alla visita di revisione, che era stata fissata il 30 novembre 2018, «la prestazione di invalidità civile è stata sospesa dal mese di dicembre 2018 ed è stata dunque avviata la procedura di revoca della prestazione». Secondo l’Inps, sarà eliminata in quanto «la mancata presentazione alla visita fa cessare gli effetti dei verbali nei quali era indicata una data di revisione».
Così l’Istituto previdenziale ha eseguito dei nuovi calcoli sulla base dei quali gli importi della pensione relativa al 2019 sono cambiati.
«Quindi dal mese di dicembre scorso al mese di marzo», protesta il padre del bambino, «secondo loro la mia famiglia avrebbe ricevuto un pagamento superiore a quanto dovuto per un importo complessivo di 1.180 euro. Non potendo recuperare tale importo direttamente sulle pensioni del bambino, perché ora ritengono la pensione sospesa, secondo l’Inps dovrei effettuare il pagamento sul conto corrente postale dell’ente previdenziale entro 30 giorni dalla notifica della lettera che mi è arrivata a casa. Il problema», spiega il genitore, «è che non ho mai ricevuto richieste di eseguire nuove visite e soprattutto il bambino di cui si parla nella lettera non è mio figlio, ma si tratta di un 14enne di nazionalità marocchina. Per tale motivo, non capisco perché è stata sospesa l’indennità a mio figlio che ha problemi accertati e che sicuramente non sono migliorati tanto da comportare la sospensione della indennità, anzi purtroppo sono peggiorati. Chiedo quindi», conclude l’uomo, «che la situazione venga ripristinata e soprattutto chiedo delucidazioni su quanto avvenuto».
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