L'Aquila, 3 direttori Carispaq nei guai per il Madoff dei Parioli

Chiesto il processo nei confronti di dipendenti dell’istituto di credito guidarono la filiale di Roma nella quale aveva i conti Gianfranco Lande
L’AQUILA. Per la Procura di Roma hanno dato una mano a Gianfranco Lande e soci, i quali hanno messo a segno una colossale truffa da oltre 200 milioni di euro ai vip e ai notabili pariolini. Tre direttori della filiale romana della Carispaq, Maria Gabriella Valentini (59 anni, originaria di Tagliacozzo), Marco Maddalena (38) e Roberto D’Alessandro (51), rischiano ora il processo. Infatti, come riportato dal quotidiano la Repubblica, per i tre dipendenti quadri direttivi della banca aquilana, da poco passata sotto il totale controllo di Bper (Banca popolare dell’Emilia Romagna), il pubblico ministero Luca Tescaroli ha chiesto al gip il rinvio a giudizio.
Secondo l’accusa, il comportamento dei direttori di filiale ha in qualche modo contribuito alla realizzazione del mega-raggiro, per il quale la banca dovrà risarcire i danni in sede penale, essendo stata riconosciuta responsabile civile, nel primo grado di giudizio, in solido con Lande. Tanto che una delle parti offese nel procedimento ha dichiarato: «Lande dice di non avere un soldo, dunque tutti si rifaranno sulla banca». Sono oltre 300 le parti civili che si sono ritualmente costituite nel giudizio.
I tre sono indagati per reati diversi: la Valentini, in concorso col Madoff dei Parioli, per il periodo 2000-2006, dovrà difendersi dall’accusa di abusivismo finanziario. Avrebbe sottovalutato la reale portata di quelle strane operazioni finanziarie che videro transitare 65 milioni di euro dal 1996 al 2000 sui conti della società Eim finita nel mirino. Gli altri due direttori che si sono succeduti alla filiale romana della Carispaq (D’Alessandro dal 2006 al 2009 e Maddalena dal 2009 in poi) sono invece accusati di violazione dell’obbligo di identificazione. Secondo la Procura, non si sarebbero mai preoccupati di verificare e identificare la reale esistenza e iscrizione alla Consob delle società di Lande. Tutte omissioni che avrebbero così finito per agevolare l’azione messa in campo dall’artefice del raggiro.
La vicenda del Madoff dei Parioli, che ha pesato non poco nel divorzio tra l’istituto di credito e il suo ex direttore generale Rinaldo Tordera, è uno dei nervi scoperti in casa Carispaq. Tanto che il nuovo direttore generale della banca, Vittorio Iannucci, nel momento stesso del suo insediamento, che risale a quindici mesi fa, dichiarò al Centro: «La Carispaq deve ricostruirsi l’immagine». Il pm Tescaroli, nella requisitoria del processo Lande, quanto al ruolo della banca aquilana, ha parlato di «atteggiamento gravemente colposo dell’istituto di credito, che rasenta il dolo».
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