L'Aquila, braccio di ferro sulle elezioni del rettore
Il decano Russo Spena fissa la data. Di Orio: la legge mi impone di restare un altro anno
L'AQUILA. Era già tutto pronto per il 17 maggio, ma le elezioni per il rinnovo della carica di rettore dell'Ateneo aquilano potrebbero essere cancellate con un colpo di spugna. A cambiare le carte in tavola una nota dello stesso ministero che permetterebbe all'attuale rettore, Ferdinando di Orio, di ricoprire la carica fino al 30 settembre 2013. Un colpo di scena imprevisto su cui già si scatena la polemica. Il decano dell'Ateneo, professore Aniello Russo Spena (tra i papabili candidati a rettore) è sicuro: «Ho convocato le elezioni e si debbono fare». Ma di Orio non ci sta.
UN ALTRO ANNO. «Lo trovo paradossale, ma il ministero ha chiarito che dovrò guidare l'Ateneo un altro anno». A riconfermare di Orio a capo dell'Università del capoluogo, per l'ottavo anno consecutivo, sarebbe la stessa legge Gelmini: il comma 9 dell'articolo 2 stabilisce, infatti, che «il mandato dei rettori in carica al momento dell'adozione dello Statuto è prorogato fino al termine dell'anno accademico successivo». Si tratta di un modo per consentire la continuità gestionale nell'attuazione della riforma, ma l'ambiguità si nasconde proprio nella dicitura di "momento dell'adozione". Non è chiaro, infatti, al momento, se si intenda il momento dell'approvazione o quello della pubblicazione dello Statuto sulla Gazzetta ufficiale.
GLI ALTRI ATENEI. Un problema sollevato già da altri Atenei: quelli di Viterbo e di Parma hanno chiesto chiarimenti al ministero, che nei giorni scorsi ha confermato che a fare fede è la data di pubblicazione sulla Gazzetta. Un'interpretazione secondo cui le elezioni per il rinnovo della carica di rettore sono sospese per quegli Atenei il cui Statuto è stato pubblicato nel corso dell'anno accademico 2011-2012. Quindi anche all'Aquila. Intanto il decano dell'Università, il professor Aniello Russo Spena, ha già fissato la data delle elezioni, previste per il 17 maggio. «Impossibile fare passi indietro. Il decano ha il compito di indire le elezioni, vigilare, finché non è candidato, e verificare che le operazioni elettorali si svolgano nel massimo rigore», spiega Russo Spena. «Quando si è attivata la macchina elettorale non c'è più nessuna possibilità di tirarsi indietro. Né il decano né il rettore hanno il potere di annullare le elezioni. Ci dovrebbe essere un decreto del ministero che attualmente non esiste. Di Orio ha già goduto di un anno di proroga, il secondo mi sembra in contrasto con la legge». L'attuale rettore, infatti, è stato eletto una prima volta nel 2004 con mandato triennale e una seconda nel 2007 per quattro anni. Il suo incarico, scaduto lo scorso anno, è stato prorogato di un ulteriore anno come previsto dalla legge Gelmini.
LA LETTERA. Ieri mattina, il rettore ha inviato una lettera alla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e allo stesso ministero per chiedere delucidazioni sulla spinosa questione. «La Conferenza dei rettori mi ha risposto che non c'è nulla da discutere perché esiste una legge dello Stato che stabilisce la proroga, la legge Gelmini», spiega. «L'Università ha mandato lo Statuto al ministero a luglio 2011. Se avessero rispettato i tempi l'anno di proroga sarebbe stato questo. Ma poiché lo Statuto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale a gennaio 2012, è chiaro che l'anno successivo di cui parla la legge è da intendersi il prossimo. C'è stata una lentezza inspiegabile da parte del ministero. Ne prendo atto con qualche disagio. Avevo già preparato tutto per andar via, ma il ministero mi chiederà di restare come ha già fatto con i colleghi di Viterbo e Parma. Anche l'Ateneo di Chieti si troverà nella stessa situazione». Intanto la macchina elettorale si è messa in moto. E il gioco delle alleanze potrebbe riservare ulteriori sorprese nei prossimi giorni.
UN ALTRO ANNO. «Lo trovo paradossale, ma il ministero ha chiarito che dovrò guidare l'Ateneo un altro anno». A riconfermare di Orio a capo dell'Università del capoluogo, per l'ottavo anno consecutivo, sarebbe la stessa legge Gelmini: il comma 9 dell'articolo 2 stabilisce, infatti, che «il mandato dei rettori in carica al momento dell'adozione dello Statuto è prorogato fino al termine dell'anno accademico successivo». Si tratta di un modo per consentire la continuità gestionale nell'attuazione della riforma, ma l'ambiguità si nasconde proprio nella dicitura di "momento dell'adozione". Non è chiaro, infatti, al momento, se si intenda il momento dell'approvazione o quello della pubblicazione dello Statuto sulla Gazzetta ufficiale.
GLI ALTRI ATENEI. Un problema sollevato già da altri Atenei: quelli di Viterbo e di Parma hanno chiesto chiarimenti al ministero, che nei giorni scorsi ha confermato che a fare fede è la data di pubblicazione sulla Gazzetta. Un'interpretazione secondo cui le elezioni per il rinnovo della carica di rettore sono sospese per quegli Atenei il cui Statuto è stato pubblicato nel corso dell'anno accademico 2011-2012. Quindi anche all'Aquila. Intanto il decano dell'Università, il professor Aniello Russo Spena, ha già fissato la data delle elezioni, previste per il 17 maggio. «Impossibile fare passi indietro. Il decano ha il compito di indire le elezioni, vigilare, finché non è candidato, e verificare che le operazioni elettorali si svolgano nel massimo rigore», spiega Russo Spena. «Quando si è attivata la macchina elettorale non c'è più nessuna possibilità di tirarsi indietro. Né il decano né il rettore hanno il potere di annullare le elezioni. Ci dovrebbe essere un decreto del ministero che attualmente non esiste. Di Orio ha già goduto di un anno di proroga, il secondo mi sembra in contrasto con la legge». L'attuale rettore, infatti, è stato eletto una prima volta nel 2004 con mandato triennale e una seconda nel 2007 per quattro anni. Il suo incarico, scaduto lo scorso anno, è stato prorogato di un ulteriore anno come previsto dalla legge Gelmini.
LA LETTERA. Ieri mattina, il rettore ha inviato una lettera alla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e allo stesso ministero per chiedere delucidazioni sulla spinosa questione. «La Conferenza dei rettori mi ha risposto che non c'è nulla da discutere perché esiste una legge dello Stato che stabilisce la proroga, la legge Gelmini», spiega. «L'Università ha mandato lo Statuto al ministero a luglio 2011. Se avessero rispettato i tempi l'anno di proroga sarebbe stato questo. Ma poiché lo Statuto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale a gennaio 2012, è chiaro che l'anno successivo di cui parla la legge è da intendersi il prossimo. C'è stata una lentezza inspiegabile da parte del ministero. Ne prendo atto con qualche disagio. Avevo già preparato tutto per andar via, ma il ministero mi chiederà di restare come ha già fatto con i colleghi di Viterbo e Parma. Anche l'Ateneo di Chieti si troverà nella stessa situazione». Intanto la macchina elettorale si è messa in moto. E il gioco delle alleanze potrebbe riservare ulteriori sorprese nei prossimi giorni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA