L'Aquila, inchiesta sui soldi dei buoni pasto per le scuole: immobile sequestrato
Indagini della Finanza avviate su denuncia del Comune: sigilli nei confronti di un commerciante che non avrebbe riversato circa 75mila euro dalle ricariche effettuate dai genitori degli alunni
L'AQUILA. Un immobile dal valore ci circa 75mila euro è stato sequestrato in città dalla guardia di finanza a seguito di un'indagine sui buoni pasto per la refezione scolastica, servizio gestito dal Comune. I sigilli sono in particolare scattati nei confronti di un commerciante (di cui non sono state fornite indicazioni) che non avrebbe riversato al Comune i soldi (pari a 75.110,68 euro) che aveva nel frattempo incassato dalle ricariche effettuate dai genitori degli alunni.
Le indagini sono state avviate dalla denuncia proprio del Comune, coordinate dal sostituto procuratore Roberta D’Avolio e hanno riguardato il “Servizio di ricarica di buoni pasto per la refezione scolastica”, che l'Ente aveva affidato in convenzione a alcuni esercenti aquilani.
Il servizio consentiva ai genitori di ricaricare i buoni pasto per le mense delle scuole dell’obbligo, presso tabaccherie, cartolerie e edicole convenzionate, le quali, a fine mese, avrebbero dovuto riversare i relativi importi al Comune. Dalle indagini è invece emerso che un’edicola, una volta incassato il denaro e ricaricato i buoni pasto, ha trattenuto le somme riscosse e che nonostante le reiterate diffide ricevute dall’Ente, non fosse stato in grado di sanare il debito L’edicolante, è stato denunciato per peculato e il relativo profitto sequestrato ai fini della successiva confisca.