L'Aquila, mancato controllo della caldaia: rischio distacco della fornitura
Il Comune individua mille impianti termici sfuggiti ai controlli tecnici per colpa dei proprietari Chi non si mette in regola si espone al pagamento di sanzioni e all’interruzione del servizio
L’AQUILA. Chi non consente al Comune di accedere in casa propria per ispezionare l’impianto termico (caldaia in particolare) rischia di vedersi interrompere la fornitura del gas sia se la fornitura avviene attraverso la rete metanifera e sia se deriva dai cosiddetti bomboloni di Gpl.
Lo stabilisce una delibera di giunta comunale del 31 luglio che prende atto innanzitutto che nel territorio comunale ci sono almeno un migliaio di caldaie che il Comune nell’ultimo anno non è riuscito a controllare.
È scritto infatti nella delibera che «all’esito dell’ultima campagna di ispezione effettuata sugli impianti non autodichiarati per il biennio 2011-2012, risulta che in molti casi non si è potuto procedere all’ispezione a causa di reiterato impedimento da parte dei responsabili degli impianti; che inoltre, data la scarsa correttezza dei dati delle utenze forniti dai distributori di combustibile nel territorio comunale, seppur al netto di tutte le correzioni apportate dal personale dell’ufficio “Impianti termici” in fase di data entry, risultano ancora oltre mille utenze per le quali il servizio di raccomandata di Poste Italiane ci restituisce la corrispondenza con esito “nominativo sconosciuto” “nominativo irrintracciabile”. In base quindi alle indicazioni della normativa vigente e del Regolamento comunale per l’esecuzione del controllo del rendimento di combustione e dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici, approvato con delibera di consiglio Comunale del 15 gennaio 2009, per i suddetti casi di reiterato impedimento all’esecuzione dei controlli, si deve procedere alla richiesta della sospensione della fornitura alle imprese di distribuzione».
Quindi nelle more dell’approvazione del regolamento regionale e della conseguente modifica del regolamento comunale qualora la seconda verifica dell’impianto termico non si potesse fare per le stesse motivazioni (omesso ritiro della notifica, utente assente, o altro) si procederà alla notifica dell’avvio di procedimento per sospensione dell’utenza. Il cittadino dopo la notifica, pagata una sanzione pari a 100 euro a copertura dei costi delle tre notifiche e delle spese di istruttoria, potrà presentare controdeduzioni o consentire l’ispezione dell’impianto entro un termine di trenta giorni dalla data della notifica dell’avvio del procedimento; per la quantificazione del costo dell’ispezione si applica il vigente Regolamento comunale per l’esecuzione del controllo del rendimento di combustione e dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici».
Chi continuerà a non essere in regola naturalmente non avrà la fornitura.