il saggio
L'Aquila, pienone all'auditorium per Saturnino Gatti
Il critico d’arte Sgarbi alla presentazione del volume di Bologna sul grande pittore e scultore rinascimentale: "Non è inferiore a Botticelli"
L’AQUILA. Una gran folla ieri sera ha riempito l’Auditorium del Parco per assistere alla presentazione di “Saturnino Gatti. Pittore e scultore nel Rinascimento aquilano”, opera monografica dedicata a Saturnino Gatti curata dallo storico dell’arte Ferdinando Bologna, massimo esperto di Gatti a livello internazionale, nonché uno dei principali studiosi delle opere del Caravaggio. Tante persone sono rimaste fuori e ad attrarre molti è stata anche la presenza di Vittorio Sgarbi, giunto appositamente per l’iniziativa. «Quando devo dire quello che mi piace di più al mondo dico Saturnino Gatti, perché è grande come Raffaello ma sconosciuto al mondo. È un genio», ha detto Sgarbi. «Ferdinando Bologna ha arato un campo inesplorato, come quello dell’Abruzzo, ha guardato con occhi nuovi l’arte abruzzese che non è affatto da comprimari in senso negativo. Lo ha fatto 400 anni dopo Vasari che aveva imposto il primato dell’arte Toscana. Gatti non è inferiore a Botticelli». L’opera, edita da Textus, mette in luce il legame di Gatti con il Verrocchio e la sua bottega – luogo di studio e incontro di Leonardo da Vinci, Lorenzo di Credi, del Ghirlandaio, del Perugino e dei grandi maestri umbri – grazie a un’illustrazione storico-critica di tutte le sue opere conosciute tramite un lavoro fotografico di Luca Del Monaco e Mauro Bologna, tra le quali si trovano dipinti appartenenti a raccolte private e a musei d’Europa e d’Oltreoceano. La presenza di Sgarbi, che è ambasciatore delle Belle Arti all’Expo, incaricato dalla Regione Lombardia, è stata anche l’occasione per conoscere la sua disponibilità, espressa in passato al sindaco, a portare al grande evento internazionale la Bolla di Celestino. «Ho la fortuna di fare la mia mostra nel padiglione Eataly», ha spiegato, «che però non è il padiglione ufficiale, mentre lo è Palazzo Italia, architettura orribile, come questa di Piano (l’auditorium del Parco, ndr). Mentre io ho fatto Tesori d’Italia con opere d’arte e sculture, dividendo regione per regione dove ci saranno Saturnino Gatti, Silvestro dell’Aquila, Teofilo Patini esempi della bellezza italiana. La Bolla non è da vedere, è un simbolo, ma se il sindaco viene da me, io la prendo, anche se dovrebbe andare a Palazzo Italia, che però sarà il luogo più brutto del mondo».
A moderare l’incontro è stata la giornalista Maria Rosaria La Morgia. Dopo un lunghissimo intervento di Sgarbi, Bologna ha detto: «Io mi fermo qui» destando il dispiacere del pubblico. Con il suo poderoso e attento lavoro, Bologna, che ha attribuito a Gatti quella che Sgarbi ha definito «la più bella pagina della Bibbia illustrata per Berardino di Montefeltro, nel 1478» ridata la nascita dell’artista all’anno 1457. La serata è stata l’occasione per l’amministrazione comunale di omaggiare il professor Bologna, cui il sindaco ha detto «Lei è il padrone della nostra città», regalandogli la chiave dell’Aquila, con l’applauso scrosciante del pubblico. Con la riapertura del Museo d’Abruzzo all’ex Mattatoio, prevista il 2 maggio, si potranno ammirare alcune opere di Saturnino Gatti. «E sarei felice», ha concluso Sgarbi, «di veder risorgere la città, già oggi qui oggi c’è vita, un po’ artificiale in questo luogo, ma pur sempre vita».
Barbara Bologna
©RIPRODUZIONE RISERVATA