L'Aquila, tornano a casa le opere d'arte di Scoppito e Capestrano
Sono cinque pale d'altare del XVII-XVIII secolo che erano state rubate in due chiese e trovate dai carabinieri in ville di lusso della costa amalfitana
L'AQUILA. Tornano in Abruzzo le cinque pale d'altare del XVII-XVIII secolo, rubate in due chiese della provincia dell'Aquila, nei comuni di Capestrano e Scoppito, dopo il sisma del 2009. Fanno parte di un ritrovamento di 37 opere d'arte recuperate dai carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Artistico nei saloni di ville di lusso della costiera amalfitana, nella provincia di Salerno. Le storiche e prestigiose pitture sono state presentate nella Sala Ipogea di Palazzo dell'Emiciclo, sede del Consiglio regionale all'Aquila, e sono state riconsegnate ai sindaci dei due comuni per tornare nel rispettivi luoghi di culto.
L'operazione, avviata a settembre 2017, s'inquadra nel novero delle attività preventive e repressive attuate dal Comando TPC e, in particolare, in quelle info-operative svolte sul mercato clandestino di beni d'arte, che hanno permesso di acquisire elementi su imprenditori che avevano, nella loro disponibilità, numerosi beni di natura antiquariale di probabile provenienza furtiva. Gli ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati della procura della Repubblica di Salerno, hanno consentito di identificare sia personaggi dediti alla ricettazione di opere d'arte antica, sia collezionisti, pronti ad acquistare beni culturali senza verificarne, pur di ampliare la loro raccolta, la lecita provenienza. Le successive perquisizioni e la comparazione delle immagini dei beni rinvenuti con quelli censiti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC, hanno confermato la corrispondenza di 37 opere, permettendo di risalire a 16 furti messi a segno, negli ultimi 20 anni, in varie province italiane e di far scattare tre denunce a piede libero.