"OPERAZIONE TRANSUMANZA"
La mafia sui pascoli: coinvolti in 75, sequestri per 5 milioni di euro / VIDEO
La guardia di finanza in azione in 9 regioni oltre l'Abruzzo per truffa, frode e riciclaggio. Ora va alla caccia della mala foggiana
PESCARA. Hanno simulato il possesso di requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli 'Pac', rilasciati gratuitamente dalla Riserva nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli, per intascare milioni di euro dal Fondo europeo agricolo di garanzia: a sgominare il sodalizio criminale, composto da 13 indagati, è stata la Guardia di finanza di Pescara, diretta e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di L'Aquila, nell'operazione "Transumanza". Coinvolti in 75, 25 dei quali sottoposte a misure cautelari personali; sono 16 le perquisizioni e i sequestri preventivi eseguiti in tutta Italia, tra Abruzzo, Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania. Si sospetta anche la mano della mafia foggiana, e delle organizzazioni criminali del Gargano.
Le frodi, accertate dai finanzieri, ammonterebbero a circa 5 milioni di euro. Somme sequestrate a 24 imprese agricole e 38 soggetti, accusati, a vario titolo, di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
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Le indagini, svolte in collaborazione con il Gruppo investigativo criminalità organizzata (Gico) del Nucleo Pef di L’Aquila ed il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione Frodi Comunitarie, sono durate 2 anni. I finanzieri hanno effettuato acquisizioni documentali, intercettazioni di oltre 100mila conversazioni, 8mila interrogazioni alle banche dati ed accertamenti bancari su più di 270 conti correnti.
Secondo gli investigatori, al lavoro da due anni, le nuove imprese agricole fittizie sarebbero state in combutta con altrettante società cooperative agricole o associazioni temporanee di imprese, costituite per fare incetta di migliaia di ettari di terreni la cui concessione ad uso civico veniva messa a bando dai Comuni.
Il pool investigativo ha così tratteggiato l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla reiterazione, con l’aggravante mafiosa, di frodi a danno del bilancio nazionale e comunitario, che sarebbe stata attuata mediante indebite richieste di contributi per il Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga) nel settore della Politica agricola comune (Pac).
Per truffare Bruxelles, l’associazione per delinquere, operativa dal 2014, di cui farebbero parte in 13, avrebbe simulato il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli Pac, rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli.