La Molinari al saggio dei ragazzi dell’Aptdh

Farà da madrina alla festa di fine corso del laboratorio musicale. Il nodo della casa “Dopo di noi”

L’AQUILA. Con una madrina d’eccezione, la cantante aquilana Simona Molinari, e l’invito a partecipare esteso a tutti i candidati sindaci alle elezioni amministrative, si terrà il 16 maggio, all’auditorium del Parco del Castello, il saggio finale del laboratorio di musica svolto dai “ragazzi” dell’Aptdh, l’associazione per la tutela dei diritti dell’handicap, attiva in città dal 1983. Un’occasione speciale, come speciali sono i protagonisti, anche per lanciare un appello alle istituzioni: la creazione di una struttura nuova, una sorta di “casa-famiglia protetta”, dove accogliere e assistere le persone con problemi di disabilità, per favorirne l’autonomia dal nucleo familiare. Il saggio finale, diretto dalla professoressa del liceo Musicale Margherita Di Rocco, è in programma alle 10,30: gli allievi, una quindicina, si cimenteranno in canti della tradizione popolare, accompagnati da uno di loro alla tastiera. Il laboratorio di musica è una delle tante attività offerte dall’associazione, che conta circa 100 iscritti, tra soci fondatori, ordinari e onorari, per lo più portatori di handicap, loro familiari e persone impegnate in campo sociale e sanitario. «La nostra associazione», spiega la presidente dell’Aptdh Anna Rita Felici Verna, «svolge attività di assistenza, riabilitazione, promozione umana e civile dei portatori di handicap. Lo facciamo da tanto, come volontari, ma da tempo ci scontriamo con la mancanza, in città, di una struttura adeguata, per dare ai nostri ospiti, per lo più adulti, la possibilità di uscire di casa e rendersi in qualche modo indipendenti dal nucleo familiare. Un progetto che avrebbe un grande risvolto terapeutico, alleviando anche le problematiche delle famiglie. Sappiamo che c’è in cantiere l’iniziativa del Comune denominata “Dopo di noi”, ma intanto servirebbe da subito un luogo più modesto, adatto allo scopo, con personale qualificato, in base al diverso grado di disabilità».
Una struttura del genere si trova a Città Sant’Angelo: «È strano che nel capoluogo di regione non si sia ancora riusciti a realizzarla», aggiunge Felici Verna, «e stiamo sollecitando, oltre alla politica, anche il manager dell’Asl Rinaldo Tordera, che ha mostrato sensibilità rispetto a questa esigenza. E si potrebbe partire con il contributo, anche economico, degli stessi genitori dei disabili. L’Aptdh ha a disposizione, da un po’, un appartamento del Progetto Case di Bazzano dove, in piccolo, già stiamo realizzando questo sogno e dove è possibile anche offrire il pernottamento una o due volte a settimana. Ci auguriamo», conclude, «che i prossimi amministratori prendano a cuore la nostra richiesta».
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