La radio che racconta la musica di base
Dal 1997 Controllo a terra su Rl1 ospita band e solisti che hanno voglia di farsi conoscere
L’AQUILA. «Torre di controllo a maggiore Tom, torre di controllo a maggiore Tom… prendi le tue pillole di proteine e metti il casco». Chi bazzica le frequenze di Radio L’Aquila 1 (Fm 93,5 ) si è ormai abituato a sentire Space Oddity di David Bowie ogni santo lunedì, all’inizio e alla fine di un programma che altro non poteva chiamarsi che Controllo a terra.
Partito nel 1997, interrotto e ripreso a seguito del sisma, l’appuntamento è diventato uno dei pilastri del palinsesto. Si parla di musica, ma si fa soprattutto musica: abbiamo a che fare con uno spazio sempre aperto per chi abbia voglia di farsi sentire a patto di reggere un paio di trasmissione.
Tra una canzone dal vivo, tendenzialmente in acustico, e un riff improvvisato, gli ospiti possono proporre una loro selezione di musica da far sentire. E poi si parla, si parla e si parla… di tutto quello che viene in mente ai due conduttori Danilo Cianca e Giuseppe Tomei. «In realtà», spiega quest’ultimo, «all’allestimento del format originale hanno lavorato anche Francesco Lentisco e Agostino Ciccarella». Si parte alle 21.30, proprio con David Bowie. La canzone sfuma e Danilo e Giuseppe iniziano a disquisire su fatti di attualità e sullo sport – prima il rugby e poi tutto il resto – infine si fa accenno al gruppo o al musicista protagonista della trasmissione. Non lo si ascolterà, tuttavia, prima delle 22.30. Il resto è riempito dalla musica alternativa. «Il rock nelle sue infinite declinazioni, dai pre-gracchianti ai post sinfonici», si legge sul sito di Radio L’Aquila 1 in una presentazione tra il serio e l’ironico. Una trasmissione che nel tempo ha saputo raccontare la musica di base di uno spaccato metropolitano. «Tutto è nato da una birra fra amici e una chiacchierata che abbiamo deciso di farci con Giovacchino D’Annibale, l’editore di Rl1, continua Tomei. «Di qui la prima puntata negli studi di Paganica, dove l’emittente si trovava all’epoca». Giampaolo Biondi e i suoi Intrigo, uno dei gruppi emergenti degli anni Novanta-Duemila, sono stati i primi ospiti.
Dopo il terremoto c’è stato il nuovo corso, con una fase nel container del parcheggio del centro commerciale Meridiana, sede provvisoria di Rl1 (da qualche tempo il trasferimento nel nucleo industriale di Pile) e, infine, nell’Irish cafè di Pianola, un locale che nei suoi spazi interni ed esterni sembra aver fornito una dimensione naturale al programma. I Dabadub hanno inaugurato questa fase che ha visto puntate speciali anche con i Marlene Kuntz e Gianni Maroccolo. «Averli avuti come ospiti è motivo di orgoglio. A tutti gli altri vogliamo male indistintamente», scherza Tomei, «ma ci sarà sempre spazio per tutti».
Fabio Iuliano
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