Laser elimina-calcoli Per l’ospedale il primato in Abruzzo

Lo strumento utilizzato dal servizio di Endoscopia digestiva Già operati 4 pazienti. Il caso anche sotto i riflettori Usa

AVEZZANO. I calcoli biliari di grandi dimensioni eliminati con un laser ad olmio, senza alcun taglio chirurgico e con pochi giorni di degenza. All’ospedale di Avezzano si può. È la prima struttura sanitaria pubblica in Abruzzo, e la terza in Italia, a utilizzare l’innovativa metodica. Il sofisticato strumento viene utilizzato nel servizio di Endoscopia digestiva, diretto dal dottor Antonio Sedici, ed è stato acquistato dalla direzione provinciale della Asl, nell'ottica del potenziamento complessivo dei servizi e della qualità del presidio marsicano. Un caso di buona sanità che ha proiettato l’ospedale di Avezzano alla ribalta nazionale (la modernissima metodica è stata pubblicata nel sito internet della Società italiana di endoscopia digestiva) e internazionale (ne ha parlato la Boston Scientific, rivista video-scientifica on line degli Stati Uniti).

«Alta qualità».«La metodica del laser a olmio» spiega il dottor Sedici «costituisce l'ultima frontiera dell'eccellenza endoscopica nel settore, tanto che in Abruzzo oggi è appannaggio esclusivo dell'ospedale di Avezzano e in Italia è praticata solo da un paio di strutture sanitarie altamente qualificate. Questa tecnica va utilizzata in casi molto particolari e consente di rimuovere calcoli biliari di oltre 2 centimetri per i quali risultano inefficaci la chirurgia tradizionale o le procedure endoscopiche ordinarie».

Che cos’è. Il laser a olmio è uno strumento che emette un fascio di impulsi di luce concentrata; viene utilizzato solo per calcoli di dimensioni notevoli (dai 2 centimetri in su).La metodica - detta litotrissia laser endoscopica - consente di eliminare, tramite frantumazione, alcuni calcoli che, per numero e dimensioni, non sarebbe possibile rimuovere con la tradizionale chirurgia o con l'ordinario trattamento endoscopico.

La tecnica. Dalla bocca del paziente il medico introduce uno strumento, detto duodenoscopio con cui, passando per l'esofago, lo stomaco e poi l’intestino, raggiunge l'accesso alle vie biliari. Attraverso un secondo strumento (un endoscopio miniaturizzato di circa 3 millimetri), lo specialista entra all'interno del coledoco - il canale in cui si formano i calcoli - che porta la bile dal fegato all'intestino. Tramite una minisonda-telecamera l'endoscopista “guida” il laser fino a inquadrare il calcolo, colpirlo e frantumarlo: i frammenti vengono poi estratti con la tradizionale tecnica endoscopica. Il trattamento viene eseguito in sedazione profonda sotto il controllo dell'anestesista-rianimatore e il paziente, dopo i successivi controlli, viene dimesso nei giro di 2-3 giorni.

I casi trattati. Finora all'ospedale di Avezzano sono stati operati 4 pazienti. Il primo intervento su una donna di 72 anni, precedentemente curata senza successo con i sistemi tradizionali.

Riflettori Usa. L’intervento sull’anziana è stato pubblicato sul canale Youtube della Boston Scientific e ha , rivista video-scientifica on line degli Stati Uniti. La pubblicazione ha suscitato ampio interesse da parte dei luminari della disciplina, tanto che il lavoro di Sedici, messo on line dalla testata scientifica, in poco più di due mesi, ha registrato oltre 350 visite da parte di specialisti del settore.

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