CORONAVIRUS
"Le parole uccidono più del virus": è polemica contro il dg della Asl aquilana
Il manager Testa attacca la stampa locale ("fake news sulla sanità") e la politica del centrosinistra ("strumentalizza la gestione sanitaria"). Immediata la replica: "Noi pronti ancge a autodenunciarci, lui umiliato". L'Ordine giornalisti: "Le intimidazioni non ci fermeranno, raccontiamo i fatti"
L'AQUILA. Scoppia la polemica intorno al direttore generale della Asl aquilana Roberto Testa dopo le sue dure parole contro i media, "per la troppa disinformazione e le troppe fakenews", e contro la politica, probabilmente le opposizioni di centrosinistra e M5S in Regione, "che strumentalizza la gestione sanitaria".
Con una lettera aperta dal titolo "Le parole uccidono più del virus", il manager romano, in sella dal settembre dello scorso anno, ha comunicato di aver presentato denunce contro «le falsità apparse recentemente sugli organi di informazione locali». Testa difende la sua gestione e il personale: «Ho avuto modo di vedere e di sentire, ancora una volta, l'alto grado di responsabilità, professionalità e abnegazione degli operatori dell'Azienda, a tutti i livelli, chiamati a fronteggiare questa seconda "ondata". Ho parimenti avuto modo di leggere e di ascoltare, sulle varie testate giornalistiche, notizie riguardanti molteplici aspetti legati all'assistenza sanitaria dell'Azienda, talora con dovizia di particolari, che riportano fatti e situazioni gravi, quando non sconcertanti. Nel massimo rispetto del diritto di informazione e di una dialettica sana e costruttiva, è parimenti doveroso ed obbligatorio andare a verificare queste notizie, molto spesso provenienti da soggetti che ricoprono importanti ruoli istituzionali - spiega il manager - dopo avere contestato con dovizia di particolari le falsità apparse recentemente sugli organi di informazione locali, avevo e ho l'obbligo morale, oltre che giuridico, di interessare l'autorità giudiziaria competente, e l'ho fatto senza esitazione alcuna, senza timore, affinché emerga la verità".
REPLICA DEL PD. All'annuncio di Testa ha repicato subito il Pd ritenendo il comunicato "gravissimo" e "risibile": "Dopo aver cercato di imbavagliare gli infermieri, in pratica, adesso Testa vorrebbe imbavagliare la stampa”. I gruppi di centrosinistra si mobilitano contro l’annunciata azione del dg della Asl aquilana. “E’ una vergogna assoluta – sottolineano i consiglieri dei gruppi PD, Legnini Presidente, Abruzzo in comune e Gruppo Misto – ma il direttore sappia che se davvero procederà come ha annunciato, saremo pronti ad autodenunciarci e chiameremo operatori sanitari, amministratori locali e cittadini a fare fronte: così se dalle parole passerà ai fatti, Testa in Tribunale troverà la società civile dall’altra parte della barricata".
Il Pd ricorda che le critiche e le denunce di ritardi e inefficienze sono prima che un diritto, un dovere civile per migliorare gestioni sbagliate. "Ma il dg ha voluto ignorarle, continuando a portare avanti scelte insufficienti e dannose. E’ stato umiliato dalle politiche della Giunta che ha trascurato le richieste di potenziamento della Asl1 e dalla tutela sanitaria degli operatori, ai vaccini antinfluenzali, ai problemi di tracciamento, alla chiusura di interi reparti, alle USCA e alla medicina territoriale, è stata finora una brutta sequenza di errori e fallimenti. Riconoscere limiti e difficoltà sarebbe la cosa più corretta e onesta intellettualmente". E poi: "Se qualcuno ha diffuso notizie false e dannose la ASL ha l’ufficio legale per tutelarsi. Ma lo faccia senza spocchia e arroganza: le querele – se ci si ritiene lesi – si fanno, non si annunciano”.
REPLICA ORDINE GIORNALISTI. “La malasanità uccide purtroppo quasi ogni giorno e i giornalisti si limitano a raccontare i fatti, assolvendo ad un loro doveroso obbligo”. Così il presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, replica al manager Asl, Roberto Testa. “I numeri sull’emergenza Covid della provincia dell’Aquila, nella loro oggettività e al di là delle opinioni, – sottolinea Pallotta – hanno fatto emergere una situazione molto grave sullo stato dei servizi sanitari. In particolare, le forti carenze dell’Ospedale di Avezzano, dove sono morte due persone a bordo di ambulanze in attesa di essere assistite, sono state denunciate da testate e quotidiani nazionali. Non sono fake news queste; non è disinformazione questa. Semmai va constatata una pressoché assenza della comunicazione della Asl ai media. Un vuoto imperdonabile in un momento in cui l’emergenza richiederebbe una costante informazione ai cittadini. I giornalisti continueranno a svolgere con rigore critico la loro professione. Non saranno le intidimidazioni, più o meno velate, a fermarli. L’etica della responsabilità è loro ben chiara”.