Madre e figlia intossicate dal monossido
Sulmona: trovate senza sensi nella loro cucina, sono state salvate in extremis. La giovane trasferita a Roma
SULMONA. I vigili del fuoco le hanno trovate nella cucina della loro casa in stato soporoso. Ancora pochi minuti e per loro non ci sarebbe stato più niente da fare. Madre e figlia, rispettivamente di 81 e 49 anni, sono state salvate ieri mattina da intossicazione di monossido di carbonio in un palazzo di via Sallustio a Sulmona. Era quasi mezzogiorno quando i vigili del fuoco sono entrati nell’appartamento dove vivono le due donne, trovandole prive di conoscenza, in uno stato di stordimento e confusione. A dare l’allarme era stato un familiare che si era preoccupato perché le due donne non rispondevano al telefono, nonostante i ripetuti tentativi di contattarle. La corsa in ospedale con madre e figlia sottoposte a terapia intensiva dai medici del pronto soccorso. Accertate le gravi condizioni, quasi immediata decisione di trasferirle a Roma per praticarle la terapia in camera iperbarica. Dagli esami è però emerso che solo la più giovane delle due poteva essere sottoposta a tale trattamento in quando l’80enne presentava delle patologie che lo sconsigliavano. E mentre la figlia volava a in elicottero a Roma la madre restava in ospedale a Sulmona. Ancore sconosciute la cause che hanno provocato l’esalazione del monossido di carbonio. Anche se il guasto, secondo i vigili del fuoco, sarebbe riconducibile al cattivo funzionamento di una stufetta che le donne avrebbero acceso per proteggersi dal freddo polare di questi giorni. Sul caso stanno indagando i carabinieri di Sulmona. Qualche polemica è sorta sul fatto che l’eliambulanza che ha trasportato la figlia a Roma, non ha trovato una piazzola idonea per effettuare la manovra di atterraggio. Tanto che l’ambulanza del 118, utilizzata per trasportare la paziente intossicata fino all’elicottero, ha dovuto raggiungere il campo sportivo di Popoli unico spazio utilizzabile per l’atterraggio. Una situazione che avrebbe potuto mettere a rischio la vita delle persone.(c.l.)
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