L'AQUILA
Mafia nigeriana, altri 5 arresti: rapina e lesioni a un connazionale / VIDEO
Il capo della banda è già indagato come appartenente all’associazione mafiosa "Hello Bross" che ha al suo attivo oltre 100 capi di imputazione
PESCARA. Nuovo colpo all’Aquila della squadra mobile contro la mafia nigeriana: si tratta di cinque fermi, che fanno seguito a quelli del 26 aprile in tutta Italia.
Dalle prime ore di stamattina (martedì 18 maggio) la squadra mobile della questura dell’Aquila sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cittadini nigeriani ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di rapina e lesioni nei confronti di un loro connazionale. Da quanto si apprende da una nota della questura, la vittima è stata oggetto di un’azione violenta premeditata. Il capo della banda, già indagato come appartenente all’associazione mafiosa smembrata il mese scorso con l’operazione “Hello Bross”, si sarebbe avvalso della forza intimidatrice dell’organizzazione criminosa, composta da cinque soggetti.
L’operazione aveva portato allora all’arresto di 30 affiliati della Black Axe, presenti in 14 province italiane, con base operativa nel capoluogo abruzzese. I reati ipotizzati sono quelli di associazione di stampo mafioso finalizzata al compimento di numerosi reati tra cui traffico di stupefacenti, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, truffe informatiche e riciclaggio, per un totale di quasi 100 capi di imputazione.
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Il provvedimento, si legge in una nota della questura, è scaturito al termine dell’attività di indagine svolta dagli operatori della squadra mobile, a seguito di un intervento della volante richiesto dalla vittima dopo aver riconosciuto alcuni dei suoi aggressori. In particolare il giovane rapinato, mentre si trovava nel piazzale davanti al centro commerciale “La Meridiana” ha riconosciuto alcuni aggressori che qualche giorno prima lo avevano malmenato e derubato di 2mila euro.
Nel mese di ottobre la vittima aveva riscosso parte della somma di euro 5.500, frutto di una vincita al gioco, in una sala scommesse dell'Aquila. Le forze dell'ordine spiegano che E.I.B., 23enne nigeriano, venuto a conoscenza della vincita, ha organizzato un agguato con la complicità di altri suoi connazionali. Qualche giorno dopo, semore secondo la ricostruzione della questura, il malcapitato è stato accerchiato da tre persone che "sfruttando la forza intimidatrice dell’appartenenza a una supposta associazione criminosa pretendevano la consegna del denaro vinto e, dopo averlo selvaggiamente picchiato, per conto del “capo dei neri”, gli sottraevano dalla tasca interna della giacca la somma di 2.000 euro, che portava sempre con sé". All’aggressione avrebbe assistito un amico della vittima, che ha cercato invano di allontanare i rapinatori. Per il solo fatto di aver preso le difese del giovane nigeriano, la sera stessa altri soggetti, appartenenti allo stesso gruppo criminale, si introducevano nell’abitazione del testimone e, dopo averlo brutalmente colpito alla testa con una bottiglia di vetro, procurandogli delle lesioni lacero contuse, lo hanno minacciato di morte con un coltello, intimandogli di non denunciare alla polizia l’accaduto.
Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati accompagnati nelle più vicine case circondariali a disposizione dell’autorità giudiziaria.