Mensa scolastica, è scattato l’aumento
Il dietrofront annunciato dal sindaco non c’è stato, i genitori infuriati minacciano proteste e querele
SULMONA. Scattano gli aumenti dei buoni pasto nelle scuole e i genitori minacciano denunce e richieste risarcitorie.
Una vicenda che sembrava chiusa con la marcia indietro del sindaco il quale, dopo le vibranti proteste dei giorni scorsi, aveva deciso di rinviare l’aumento del costo della mensa nelle scuole elementari e dell’infanzia, al prossimo anno. Ma non è stato così. E lo ben compreso i genitori quando lunedì, recandosi in Comune per acquistare i buoni mensa, hanno trovato i nuovi prezzi con l’aumento.
Ed è subito scoppiata la protesta con il responsabile dell’ufficio economato preso a male parole dai più arrabbiati. In sostanza le famiglie si sono ritrovate a dove pagare il pranzo per i figli 4,58 euro e non più 2,44 come è accaduto fino alla fine dell’anno. «I genitori sono infuriati», spiega Catia Puglielli, avvocato dell’associazione Cittadinanza Attiva, la quale ieri ha inviato una lettera al sindaco contestando la situazione di disagio in cui si sono venute a trovare le famiglie a causa della mancata sospensione della delibera contestata. «Dal Comune avrebbero dovuto fornire le date, specificando da quando sarebbe partito il provvedimento di sospensione della delibera. Non essendo stato presentato l’Isee, i genitori si trovano nella condizione di dover acquistare i buoni pasto a prezzo pieno con ovvio pregiudizio economico», prosegue l’avvocato Puglielli. «Stante lo stato d’indigenza di innumerevoli famiglie, molti bambini sono costretti ad alimentarsi con pranzi al sacco con conseguente pregiudizio per il loro sviluppo fisico. Abbiamo invitato il sindaco», conclude Puglielli, «ad adottare tutte le misure necessarie a rendere effettivo il diritto dei cittadini che ad oggi, nonostante una delibera di sospensione, non possono acquistare i buoni pasto alle precedenti condizioni economiche. Se ciò non sarà fatto ci rivolgeremo alla procura chiedendo anche i dovuti risarcimenti».
Il sindaco si dice pronto a trovare una soluzione. Anche se sarà molto difficile farlo in tempi brevi, perché la delibera che annulla la precedente, devrà essere approvata dal consiglio comunale.
Claudio Lattanzio
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