SULMONA

Muore a 99 anni Raffaele Di Pietro: combattè con la Brigata Maiella per la libertà dell’Italia

31 Dicembre 2024

Era uno degli ultimi combattenti della storica Brigata Maiella. Di Pietro ha dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro, alla politica e, soprattutto, alla memoria di un periodo cruciale della storia: la Seconda guerra mondiale e la lotta per la liberazione dal nazifascismo.

SULMONA. Addio a Raffaele Di Pietro, uno degli ultimi combattenti della storica Brigata Maiella, morto all’ospedale dell’Annunziata all’età di 99 anni. Di Pietro ha dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro, alla politica e, soprattutto, alla memoria di un periodo cruciale della storia: la Seconda guerra mondiale e la lotta per la liberazione dal nazifascismo.

Nato a Pettorano sul Gizio il 14 ottobre 1925, Raffaele Di Pietro è stato un uomo che ha vissuto in prima persona il dramma della guerra, partecipando attivamente alla Resistenza come membro della Brigata Maiella. Un’esperienza che definiva come «un viaggio nel tempo, un salto nel passato», capace di riportare chiunque, attraverso le sue parole, nel duro e coraggioso cammino intrapreso per difendere la libertà a soli 18 anni. «Noi uomini delle frazioni, Di Pietro, Di Mascio e altri amici di Sulmona, al fine di evitare il rastrellamento della polizia militare tedesca, ci organizzammo di tutto il necessario per mangiare e dormire e decidemmo di darci alla macchia sulla montagna di Pettorano sul Gizio», ricordava, «con queste nostre azioni e quelle di tanti altri della Valle Peligna e dell’Alto Sangro, nacque la Resistenza contro l’occupazione tedesca». Un episodio, nel maggio 1944, segnò profondamente la sua vita e fu la spinta definitiva ad arruolarsi nella Brigata Maiella. Due militari tedeschi fecero irruzione in una vecchia casa di famiglia dove si trovava con altri giovani. Dopo essere stato strattonato, si trovò con una pistola puntata alla tempia. Grazie a un colpo di fortuna e all’adrenalina, riuscì a fuggire. Di Pietro venne assegnato alla IV Compagnia Commandos della Brigata Maiella, sotto il comando del tenente Mario Filetti e del tenente dell’esercito polacco Du Bois, con Domenico Troilo come vicecomandante. Qui, con grande coraggio e determinazione, partecipò alle azioni più rischiose, distinguendosi per il suo impegno e il suo senso del dovere. Tra i momenti più dolorosi vissuti in guerra, ricordava la morte del caro amico Oscar Fuà, appena 16enne, a Brisighella. Ferito nel febbraio 1945 da schegge di un proiettile, venne trasferito in ospedale a Bari, dove visse un incontro speciale: quello con il re Umberto di Savoia. «Mi diede una stretta di mano, un’istantanea che custodisco con orgoglio», ricordava con emozione. Significativo l’incontro avuto nel 2013 con l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, insieme a Gilberto Malvestuto, Ennio Pantaleo e altri che hanno fatto la storia della Brigata Maiella, uno dei gruppi partigiani più importanti e simbolici dell’Abruzzo. Negli ultimi anni, Di Pietro osservava il mondo con occhi attenti, esprimendo dolore per la guerra in Ucraina.

Il sindaco di Pettorano sul Gizio, Antonio Carrara, ha voluto ricordarlo, esprimendo la vicinanza dell’intera comunità a tutta la sua famiglia. «La sua figura è simbolo di tutto ciò che di buono la nostra comunità e la nostra storia hanno avuto e che devono essere custoditi gelosamente», afferma Carrara. I funerali di Raffaele Di Pietro si svolgeranno oggi alle 15 nella chiesa di San Michele Arcangelo, nella frazione Cavate di Sulmona.