Niente posti al San Salvatore
Anziana finita all’ospedale di Castel di Sangro, protestano i familiari.
L’AQUILA. Niente posti letto al San Salvatore. Così una donna di 89 anni, ipoglicemica e malata di polmonite, è stata visitata dai medici del San Salvatore e poi trasportata, in piena notte, all’ospedale di Castel di Sangro. Una destinazione che ha provocato enormi disagi ai familiari della paziente ora costretti a fare oltre 200 chilometri al giorno per andare a trovarla.
«Vogliamo ringraziare tutti gli operatori del San Salvatore» affermano i familiari dell’89enne «che stanno lavorando in condizioni di estremo disagio e precarietà. Ma nello stesso tempo vogliamo chiedere alla Asl e alle istituzioni che cosa intendono fare per restituire alla città l’ospedale che avevamo prima del sei aprile. Sappiamo che i soldi ci sono, ma l’ospedale è ancora nelle tende. Forse questi ritardi nascondono la volontà di far sparire il San Salvatore». Da qui l’invito a tutti gli aquilani a mobilitarsi per difendere il loro diritto alla salute. «Per non essere costretti a curarsi in ospedali lontani cento chilometri».
PROTESTE A BAGNO. Alcuni abitanti contestano la demolizione del piazzale, accanto alla Chiesa Madre, finora utilizzato come spazio ricreativo. Un’area che sembra ora destinata ad accogliere l’oratorio e la canonica. «Non siamo contrari alla realizzazione di questa struttura» affermano i residenti «ma si poteva trovare un altro posto e lasciare quel piazzale attrezzato ai nostri ragazzi. E, visto che si tratta di un posto pubblico, sarebbe stato opportuno far decidere alla gente come utilizzare quell’area.
NIENTE CONTRIBUTI. Tante ancora le proteste per i ritardi nell’erogazione del contributo per l’autonoma sistemazione. A Terranera di Rocca di Mezzo, c’è chi - pur essendo da aprile in autonoma sistemazione - non ha ancora ricevuto un centesimo. «Chi ha fatto questa scelta» afferma una signora «è considerato terremotato di serie C».
«Vogliamo ringraziare tutti gli operatori del San Salvatore» affermano i familiari dell’89enne «che stanno lavorando in condizioni di estremo disagio e precarietà. Ma nello stesso tempo vogliamo chiedere alla Asl e alle istituzioni che cosa intendono fare per restituire alla città l’ospedale che avevamo prima del sei aprile. Sappiamo che i soldi ci sono, ma l’ospedale è ancora nelle tende. Forse questi ritardi nascondono la volontà di far sparire il San Salvatore». Da qui l’invito a tutti gli aquilani a mobilitarsi per difendere il loro diritto alla salute. «Per non essere costretti a curarsi in ospedali lontani cento chilometri».
PROTESTE A BAGNO. Alcuni abitanti contestano la demolizione del piazzale, accanto alla Chiesa Madre, finora utilizzato come spazio ricreativo. Un’area che sembra ora destinata ad accogliere l’oratorio e la canonica. «Non siamo contrari alla realizzazione di questa struttura» affermano i residenti «ma si poteva trovare un altro posto e lasciare quel piazzale attrezzato ai nostri ragazzi. E, visto che si tratta di un posto pubblico, sarebbe stato opportuno far decidere alla gente come utilizzare quell’area.
NIENTE CONTRIBUTI. Tante ancora le proteste per i ritardi nell’erogazione del contributo per l’autonoma sistemazione. A Terranera di Rocca di Mezzo, c’è chi - pur essendo da aprile in autonoma sistemazione - non ha ancora ricevuto un centesimo. «Chi ha fatto questa scelta» afferma una signora «è considerato terremotato di serie C».