Orsi in azione, settimana nera per i pollai
Cento le galline divorate da “Gemma” in 3 giorni. I rimedi di Parco e Forestale
SAN SEBASTIANO DEI MARSI. Gli «Amici dell’orso Bernardo» risarciranno a nonna Liliana i danni provocati da una delle tante “abbuffate” notturne dell’orsa Gemma. Dieci le galline divorate mentre l’unica sopravvissuta ora vive blindata in una sorta di bunker in cemento armato col cancello in ferro. I pennuti sono stati già acquistati, ma prima di consegnarli bisognerà attendera che il tetto del pollaio, sfondato dall’orsa per accedere al suo piatto preferito venga riparato con i fondi del Parco. Nel frattempo le gesta predatorie dell’orsa Gemma, che negli ultimi giorni ha fatto fuori un centinaio di galline nella zona di Scanno stanno conquistando l’attenzione dei media nazionali e spingendo i vertici del Parco nazionale d’Abruzzo a prendere provvedimenti per impedire altri assalti nei pollai.
Da sette anni i componenti dell’associazione comprano le galline ai contadini della Valle del Giovenco per risarcirli dai danni compiuti dagli orsi. I fondi necessari vengono roccalti attraverso «l’autotassazione». degli sicritti. Il gruppo, nato nel 2001 sull’onda delle prime scorribande di orsi nei pollai ha l’obiettivo di «tamponare» le reazioni emotive delle persone “derubate” dall’orso attraverso la mediazione.
Dall’anno scorso gli amici di Bernardo si sono costituiti formalmente in associazione onlus con Mario Mercuri alla presidenza. «L’andamento dei danni» fanno notare dall’associazione «è nettamente in calo. Dalle 200 galline circa dei primi anni del 2000 adesso ne compriamo circa 40-50 a stagione». In attesa delle pennute compagne, la gallina superstite di nonna Liliana resta in regime di massima sicurezza. Anche se per l’orsa Gemma il desiderio di cenare con ricette a base di fegatini e interiora è diventato un vizio per il quale vale la pena rischiare. Sfuggita alla mattanza di orsi dello scorso ottobre, nella quale perse la vita “Bernardo”, “Gemma” tornò di nuovo a banchettare l’11 ottobre 2007 a Scanno.
In quella occasione forzò il cancello di un allevamento e cenò con 20 galline e 15 conigli.
Altro blitz notturno due giorni dopo, sempre a Scanno. Bottino: 35 galline, 3 tacchini e una cucciolata di conigli. Per dessert carote e mele. Una lunga pausa e poi di nuovo in azione il 27, 29 e 30 luglio 2008. La zona battuta è sempre quella di Scanno e al momento i polli sacrificati alla sua golosità sono circa un centinaio.
Un vizio pericoloso e anche costoso secondo i vertici del Parco nazionale e della Forestale che sono corsi ai ripari utilizzando reti elettrificate e blindando i pollai con porte e finestre in ferro.
«Abbiamo censito tutti i pollai delle valli del Sagittario e del Giovenco insieme al personale del Parco, blindando con porte e finestre in ferro tutti gli allevamenti in aggiunta ai recinti elettrici che avevamo già consegnato negli anni passati ad allevatori e apicoltori» afferma Luciano Sammarone, dell’Ufficio per la tutela della biodiversità di Castel di Sangro del Corpo forestale dello Stato. Progetto che andrà avanti anche in altri allevamenti con la speranza che basti a fermare l’esuberanza di “Gemma”.
(ha collaborato Loretta Montenero)
Da sette anni i componenti dell’associazione comprano le galline ai contadini della Valle del Giovenco per risarcirli dai danni compiuti dagli orsi. I fondi necessari vengono roccalti attraverso «l’autotassazione». degli sicritti. Il gruppo, nato nel 2001 sull’onda delle prime scorribande di orsi nei pollai ha l’obiettivo di «tamponare» le reazioni emotive delle persone “derubate” dall’orso attraverso la mediazione.
Dall’anno scorso gli amici di Bernardo si sono costituiti formalmente in associazione onlus con Mario Mercuri alla presidenza. «L’andamento dei danni» fanno notare dall’associazione «è nettamente in calo. Dalle 200 galline circa dei primi anni del 2000 adesso ne compriamo circa 40-50 a stagione». In attesa delle pennute compagne, la gallina superstite di nonna Liliana resta in regime di massima sicurezza. Anche se per l’orsa Gemma il desiderio di cenare con ricette a base di fegatini e interiora è diventato un vizio per il quale vale la pena rischiare. Sfuggita alla mattanza di orsi dello scorso ottobre, nella quale perse la vita “Bernardo”, “Gemma” tornò di nuovo a banchettare l’11 ottobre 2007 a Scanno.
In quella occasione forzò il cancello di un allevamento e cenò con 20 galline e 15 conigli.
Altro blitz notturno due giorni dopo, sempre a Scanno. Bottino: 35 galline, 3 tacchini e una cucciolata di conigli. Per dessert carote e mele. Una lunga pausa e poi di nuovo in azione il 27, 29 e 30 luglio 2008. La zona battuta è sempre quella di Scanno e al momento i polli sacrificati alla sua golosità sono circa un centinaio.
Un vizio pericoloso e anche costoso secondo i vertici del Parco nazionale e della Forestale che sono corsi ai ripari utilizzando reti elettrificate e blindando i pollai con porte e finestre in ferro.
«Abbiamo censito tutti i pollai delle valli del Sagittario e del Giovenco insieme al personale del Parco, blindando con porte e finestre in ferro tutti gli allevamenti in aggiunta ai recinti elettrici che avevamo già consegnato negli anni passati ad allevatori e apicoltori» afferma Luciano Sammarone, dell’Ufficio per la tutela della biodiversità di Castel di Sangro del Corpo forestale dello Stato. Progetto che andrà avanti anche in altri allevamenti con la speranza che basti a fermare l’esuberanza di “Gemma”.
(ha collaborato Loretta Montenero)