Ospedale, piano di recupero
Silveri: «Torneremo ad avere tutti i 460 posti letto»
L’AQUILA. Un edificio, il numero dieci, totalmente recuperabile. Questo il risultato dello studio eseguito dalla facoltà di Ingegneria sul blocco sale operatorie dell’ospedale San Salvatore. Uno studio tecnico commissionato dalla Asl.
Un esame capillare cominciato con il rilievo dell’impianto strutturale e concluso con l’intervento di recupero da mettere in cantiere. Il tutto passando attraverso l’analisi dei danni provocati dal terremoto e quelli preesistenti (quali alcune lesioni da ritiro del calcestruzzo e nidi di ghiaia su alcune travi e pilastri del piano interrato), «che» ha, però, chiarito Dante Galeota, direttore del dipartimento di Ingegneria delle strutture, «non hanno comunque influito sul collasso della struttura».
I risultati dello studio sono stati illustrati ieri, in una conferenza stampa, dal commissario della Asl, Giancarlo Silveri e dallo stesso professor Galeota. Un’occasione per parlare dei tempi di recupero dell’intera struttura ospedaliera che «dovrà tornare ad avere i suoi 460 posti letto» ha esordito Silveri «310 dei quali saranno via via disponibili da qui a qualche mese».
Tecnico, e non poteva essere altrimenti, l’intervento del professor Galeota. Sotto esame i due corpi (A e B) dell’edificio 10. Una struttura verificata con accelerazione fortissima, tre volte superiore a quella provocata dal terremoto, così da poter prevedere adeguati interventi di recupero, attraverso tecniche moderne non invasive con l’utilizzo di fibre di carbonio o di basalto.
In quanto ai danni preesistenti, Galeota ha spiegato «che negli anni ’70 non si costruiva seguendo una logica antisismica. Sono venuti su edifici con luci e ombre. Nel caso in questione, stiamo comunque parlando di un immobile che può essere tranquillamente recuperato».
Un intervento che la Asl intende eseguire in tempi rapidissimi, così da poter riaprire una dopo l’altra le otto sale operatorie di quel blocco e chiudere una delle emergenza in questo momento più gravi del San Salvatore.
«Nel frattempo» ha spiegato Silveri «sarà la stessa facoltà di Ingegneria ad esaminare anche le palazzine che ospitavano il delta chrurgico e quello medico. Entro la fine del mese apriremo il laboratorio di analisi».
Silveri ha anche lanciato l’ipotesi «di una diversa razionalizzazione degli spazi del San Salvatore, oggi fin troppo estesi, alcuni dei quali potrebbero servire alla facoltà di Medicina.
Quindi, l’annuncio di alcune donazioni. Martedì Sky consegnerà oltre 2 milioni di euro al presidente della Regione, Gianni Chiodi. Una raccolta di fondi che Sky ha destinato alla realizzazione, al San Salvatore, di un pronto soccorso pediatrico. Invece, la Provincia di Vercelli donerà alla Asl 130 mila euro per la realizzazione di una sala riunioni da intitolare alla memoria di una delle vittime del terremoto.
Un esame capillare cominciato con il rilievo dell’impianto strutturale e concluso con l’intervento di recupero da mettere in cantiere. Il tutto passando attraverso l’analisi dei danni provocati dal terremoto e quelli preesistenti (quali alcune lesioni da ritiro del calcestruzzo e nidi di ghiaia su alcune travi e pilastri del piano interrato), «che» ha, però, chiarito Dante Galeota, direttore del dipartimento di Ingegneria delle strutture, «non hanno comunque influito sul collasso della struttura».
I risultati dello studio sono stati illustrati ieri, in una conferenza stampa, dal commissario della Asl, Giancarlo Silveri e dallo stesso professor Galeota. Un’occasione per parlare dei tempi di recupero dell’intera struttura ospedaliera che «dovrà tornare ad avere i suoi 460 posti letto» ha esordito Silveri «310 dei quali saranno via via disponibili da qui a qualche mese».
Tecnico, e non poteva essere altrimenti, l’intervento del professor Galeota. Sotto esame i due corpi (A e B) dell’edificio 10. Una struttura verificata con accelerazione fortissima, tre volte superiore a quella provocata dal terremoto, così da poter prevedere adeguati interventi di recupero, attraverso tecniche moderne non invasive con l’utilizzo di fibre di carbonio o di basalto.
In quanto ai danni preesistenti, Galeota ha spiegato «che negli anni ’70 non si costruiva seguendo una logica antisismica. Sono venuti su edifici con luci e ombre. Nel caso in questione, stiamo comunque parlando di un immobile che può essere tranquillamente recuperato».
Un intervento che la Asl intende eseguire in tempi rapidissimi, così da poter riaprire una dopo l’altra le otto sale operatorie di quel blocco e chiudere una delle emergenza in questo momento più gravi del San Salvatore.
«Nel frattempo» ha spiegato Silveri «sarà la stessa facoltà di Ingegneria ad esaminare anche le palazzine che ospitavano il delta chrurgico e quello medico. Entro la fine del mese apriremo il laboratorio di analisi».
Silveri ha anche lanciato l’ipotesi «di una diversa razionalizzazione degli spazi del San Salvatore, oggi fin troppo estesi, alcuni dei quali potrebbero servire alla facoltà di Medicina.
Quindi, l’annuncio di alcune donazioni. Martedì Sky consegnerà oltre 2 milioni di euro al presidente della Regione, Gianni Chiodi. Una raccolta di fondi che Sky ha destinato alla realizzazione, al San Salvatore, di un pronto soccorso pediatrico. Invece, la Provincia di Vercelli donerà alla Asl 130 mila euro per la realizzazione di una sala riunioni da intitolare alla memoria di una delle vittime del terremoto.