«Ospedale, senza soldi niente assunzioni»

6 Luglio 2007

Allarme del manager: a settembre accorpamenti dei reparti definitivi

L'AQUILA. L'accorpamento dei reparti del San Salvatore, adottato in via sperimentale per il periodo estivo, da settembre potrebbe diventare un provvedimento definitivo. Mettere insieme reparti similari, razionalizzare il personale, ridurre i «tempi morti» come i trasferimenti dei pazienti da un dipartimento all'altro, oggi fisicamente troppo distanti. A lanciare l'allarme è il direttore della Asl, Roberto Marzetti, costretto a fare i conti con l'esiguità delle risorse messe a disposizione dalla Regione. Rispetto al 2006 la Asl ha appena 86 mila euro in più da spendere, sufficienti a garantire solo 2 assunzioni.
«E' chiaro», evidenzia Marzetti, «che con la Regione che ha stretto i cordoni, vanno operate delle scelte. Se assunzioni non se ne possono fare, bisogna trovare la strada per mantenere elevati gli standard qualitativi dell'offerta sanitaria, puntare sui servizi, gestire al meglio il personale».

Gli episodi degli ultimi giorni, con le proteste per le lunghe file ai ticket, l'accorpamento di alcuni reparti per consentire ai dipendenti dell'ospedale di andare in ferie, le lamentele per i tempi biblici di attesa per effettuare un esame, hanno messo a nudo una realtà difficile, che lo stesso manager della Asl fa fatica a controllare nonostante gli sforzi: manca il personale, ma la finanziaria non consente nuove assunzioni.
«Proprio due giorni fa», spiega Marzetti, «il Governo ha respinto il piano presentato dalla Regione Abruzzo per gli eccessivi costi del personale. Il ministero ha dato indicazioni che vanno verso la riduzione, piuttosto che il potenziamento degli organici».
Un problema che, fa notare Marzetti «riguarda solo marginalmente l'azienda sanitaria aquilana. Dobbiamo stare dentro la spesa complessiva di 72 milioni 689 mila euro, contro i 72 milioni 603 mila dello scorso anno. Con 86 mila euro in più riusciamo appena a coprire due assunzioni». Numeri da brivido, rispetto alle esigenze dei singoli reparti: un po' in tutto l'ospedale si registra una carenza di infermieri e operatori socio-sanitari. In alcuni casi, anche di personale medico.

Sulla questione i sindacati interni hanno aperto una vertenza, dichiarando lo stato di agitazione.
«La finanziaria», sottolinea Marzetti, «consente di recuperare con nuove assunzioni solo il 40 per cento dei pensionamenti. Con le assunzioni bloccate bisogna pur operare delle scelte per garantire la qualità delle prestazioni e tutelare il personale».
La Asl sta pensando di rendere definitivo, a partire dal prossimo autunno, il piano di accorpamenti sperimentato nei mesi estivi: un modo per tamponare l'emergenza. «Il progetto», sostiene il manager, «è accorpare i reparti similari che appartengono allo stesso dipartimento, renderli più funzionali ponendoli fisicamente vicini, ad esempio sullo stesso piano. Troppo spesso il personale deve compiere tragitti lunghi per trasportare i pazienti da un reparto all'altro, nelle sale operatorie o per recarsi ai laboratori».

Ma c'è di più l'accorpamento consentirebbe di risparmiare personale unificando i reparti, soprattutto per i turni di notte. «Occorre una razionalizzazione delle forze in organico», conclude Marzetti, «con le scarse risorse disponibili c'è poco da fare: dobbiamo puntare sulla qualità e coniugare le diverse esigenze. Ma anche i lavoratori hanno diritto a turni più accettabili, ai giorni di riposo e al godimento delle ferie».