Ovindoli

Ovindoli, la De Crescenzo è un boomerang: con il suo annuncio calano i turisti

10 Febbraio 2025

Neve con il contagocce e dai dieci pullman arrivati sono scesi peruviani e filippini. Alla fine, la De Crescenzo ha mancato l’appuntamento ma è bastato annunciare il suo arrivo per spaventare i turisti

OVINDOLI. «Oggi abbiamo avuto un quarto delle persone che registriamo solitamente di domenica. Molti clienti abituali se ne sono andati ieri per paura della tiktoker». Dopo Roccaraso, doveva essere la nuova meta del turismo mordi e fuggi da Napoli e dintorni, e invece Ovindoli si è trovata ad affrontare un calo di turisti anomalo per il periodo invernale: colpa dell’effetto boomerang di Rita De Crescenzo. La tiktoker aveva rivelato al Centro che sarebbe stata ad Ovindoli ieri, ma non si è fatta vedere. Tuttavia, è bastato il suo annuncio, insieme alle previsioni meteorologiche non ottimali -un falso allarme, visto che il tempo ha retto e tutti gli impianti sono rimasti aperti - per indurre alcuni tra quelli già sul posto ad andarsene in anticipo, e una parte di chi aveva in programma di venire a rinviare le proprie vacanze. Alla fine, l’influencer napoletana è stata un vero e proprio spauracchio: dalla Campania non sono arrivati pullman né i van da 10 posti che erano stati sponsorizzati sui social nei giorni scorsi per aggirare l’ordinanza del sindaco Angelo Ciminelli. Il provvedimento, che ha limitato a 35 il numero di bus giornalieri autorizzati ad accedere al paese, è stata più forte dell’onda d’urto dei social. I dieci pullman – regolarmente prenotati sul portale del Comune – che sono arrivati a Ovindoli provenivano tutti da Roma. A sfruttare la possibilità di questo turismo low cost, però, non sono stati i romani, ma soprattutto gli stranieri. Famiglie originarie del Perù o delle Filippine che si sono auto-organizzate per regalarsi una gita in famiglia a basso costo. Una vera festa per molti bambini che per la prima volta hanno avuto la possibilità di vedere la neve.

L’EFFETTO BOOMERANG

«Domenica tutti a Ovindoli», aveva detto qualche giorno fa in un video De Crescenzo, che aveva anche chiamato un noto hotel della località montana per prenotare sei stanze (senza successo). Alla fine, la 45enne di Napoli ha comunicato la sua assenza implicitamente, pubblicando una serie di video su Tiktok dalla sua casa di Napoli. Neanche un accenno ad Ovindoli. Ma nel mondo del virtuale non serve essere presenti per influenzare la realtà: basta un annuncio. «La gente è scappata perché temeva l’orda di turisti, ma noi lo sapevamo che era impossibile. Abbiamo avuto un quarto dei clienti che abbiamo di solito», racconta Francesco Marcellino, uno dei quattro gestori del rifugio Cibivacco, alla base dell’impianto Monte Magnola, «il turismo invernale qui dura tre mesi e mezzo e già dobbiamo avere a che fare con i problemi del clima. Perdere una delle tredici domeniche di lavoro ci penalizza. Abbiamo uno staff di venti persone. Non è facile». Non va meglio per i centri di noleggio delle attrezzature sciistiche: «Io lo sapevo che De Crescenzo non sarebbe mai venuta. La sua era una provocazione, voleva vedere quanto poteva manipolare le persone grazie alla sua figura di influencer. E direi che ha funzionato: anche i miei nipoti hanno deciso di non venire per paura del traffico e dell’ondata di turisti», dice Fabiola Bartolucci, proprietaria del negozio di noleggio Carving e presidente dell’associazione commercianti di Ovindoli, «il mese di febbraio è il più ricco. Avremmo dovuto avere un incremento. E invece oggi ho incassato il 30 percento in meno rispetto al solito». Ma la colpa non è del turismo mordi e fuggi: «Tutti hanno diritto ad andare in montagna. Nessuno dice il contrario, ma serve organizzazione. Il sindaco ha fatto la cosa giusta decidendo di agirein anticipo con il contingentamento dei bus». C’è anche chi pensa che l’effetto boomerang di De Crescenzo sia relativo, come Italo Angelosante, responsabile del centro noleggio L’Orso: «Abbiamo lavorato discretamente, seppur meno del solito. I nostri clienti sono soprattutto famiglie. Penso che in molti abbiano deciso di rimandare le vacanze soprattutto a causa delle previsioni del meteo, che non erano un granché. Certo, anche i social hanno fatto la loro parte».

DALLE ANDE AGLI APPENNINI

Se per la maggior parte degli esercenti la giornata di ieri è una delusione dal punto di vista degli incassi, per alcuni visitatori è una vera e propria festa. Dalle 10 sono cominciati ad arrivare i bus da Roma. A bordo circa cinquecento persone, ma non i “classici” romani. Quasi tutti sono originari del Perù o delle Filippine. Pranzi al sacco, slittini e tanta voglia di godersi una giornata in famiglia sulla neve: «Per i bimbi abbiamo pagato 20 euro, noi 25. La colazione è inclusa», dice Ada, che è venuta con il marito Arnold e le due figlie, «siamo contenti ma quaggiù c’è poca neve. Ora saliamo in telecabina, ma non sciamo». C’è anche chi vede la neve per la prima volta, come Giulia e Ashley, madre e figlia. Lei ha sette anni ed è entusiasta: «È la prima volta che veniamo in montagna. Noi filippini siamo una bella comunità a Roma. Abbiamo organizzato tutto da soli. E il pranzo ce lo siamo portati da casa». Si mangia davanti all’impianto di salita: riso con pollo e verdure, ma anche patatine e panini. E per accompagnare il pasto acqua o una bibita. I bambini si divertono a scoprire la neve. Accanto all’impianto, poi, c’è una pista fatta apposta per gli slittini. Ma non tutti sono abituati alla montagna: «Mamma, ho tanto freddo». E così il divertimento fa scoccare le 17 in un battibaleno. È arrivato il pullman. È tempo di tornare a casa. Prima di andare, però, i ragazzi appendono un cartello sul parabrezza del bus. Recita“mercy Ovindoli”. Un modo per ringraziare il paese che gli ha regalato per la prima volta la gioia della neve.

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