Paganica festeggia la ristrutturazione del primo aggregato

25 Settembre 2015

Finito il recupero degli edifici di piazza Regina Margherita I lavori, costati oltre 2 milioni, partiti dopo il ricorso al Tar

L’AQUILA. C’è voluta la testardaggine del presidente dell’aggregato e dei proprietari che hanno deciso di marciare uniti, ma finalmente il complesso di piazza Regina Margherita a Paganica è pronto per essere riconsegnato. I lavori sono terminati e mancano solo da allacciare le ultime utenze. «Anche per le utenze è stata una battaglia», ammette il presidente dell’aggregato, Pierluigi Rossi. «Abbiamo fatto la prima richiesta per il gas quasi un anno fa e oggi gli allacci non sono ancora completi. Crediamo però che fra pochi giorni sarà tutto a posto». L’aggregato di piazza Regina Margherita si trova davanti al ponte sul Raiale e alle spalle è chiuso da via Coniugi Rossi. Il sisma del 6 aprile 2009 aveva provocato gravi danni, con il crollo di numerose murature interne. «Abbiamo dovuto usare la tecnica del cuci e scuci», spiega Andrea Rossi, co-progettista dei lavori, curati anche dall’ingegnere Pietro Morelli. «C’è stata grande sinergia fra i progettisti», racconta Andrea Rossi, «e tra proprietari e ditta. È stato questo venirci incontro che ha permesso di superare tante difficoltà. Abbiamo dovuto sostituire tutte le coperture che col sisma erano state seriamente danneggiate, dovendo anche raccordarci con l’architetto Antonio Di Stefano della Soprintendenza, visto che l’aggregato era gravato da un vincolo paesaggistico». Due milioni e 315mila euro l’importo complessivo del contributo «che abbiamo speso fino all'ultimo euro», conferma il presidente Rossi, «con lavori molto complessi vista la grande varietà delle strutture che ci siamo trovati a dover riparare». L’aggregato è composto da 8 unità abitative separate, con numerosi locali commerciali che a breve torneranno a essere occupati. «Addirittura uno di questi negozi è rimasto sempre aperto e, nel gestire il cantiere, abbiamo dovuto anche tener conto delle sue problematiche». Nel corso dei lavori, curati dalla Technorestauri, è stata rimessa a nuovo anche una antica “rua”. E ieri tutti insieme a pranzo per festeggiare la riconsegna dell’aggregato, il primo ristrutturato a Paganica, che non figurava neppure nella fascia prioritaria. «I lavori», spiega Rossi, «non sarebbero potuti partire prima del 2018. È stato necessario un ricorso al Tar e tanta pazienza».

Raniero Pizzi

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