Panico nel 2022 per un allarme poi rientrato dopo tre ore
L’AQUILA. E un allarme contaminazione delle acque del capoluogo era già stato lanciato nel giugno del 2022, sempre in relazione a lavori svolti all’interno del tunnel del Gran Sasso.In quell’occasione...
L’AQUILA. E un allarme contaminazione delle acque del capoluogo era già stato lanciato nel giugno del 2022, sempre in relazione a lavori svolti all’interno del tunnel del Gran Sasso.
In quell’occasione, al fine di permettere il rifacimento della segnaletica nel traforo, tracce di toluene erano state rinvenute su un campione di acqua stoccata preventivamente per controlli nell’ambito del protocollo stabilito da Asl, Arta e Gran Sasso Acqua.
Cosa che aveva sollecitato la conseguente ordinanza di non potabilità emessa, a scopo precauzionale, da parte del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, relativamente a tutta la zona Est del capoluogo fino ad allargarsi ai quartieri di Santa Barbara e Pettino. Ordinanza poi revocata sulla base di ulteriori indagini che avevano poi smentito le prime risultanze. Ma tanto è bastato a far scattare la corsa al supermercato da parte di centinaia di aquilani, tutti intenti a fare scorte di casse d’acqua in previsione di un lungo disservizio, invece durato soltanto tre ore.
All’epoca dei fatti, l’ufficio tecnico della Gsa aveva, da parte sua, annunciato possibili carenze idriche nei comuni dell’Aquila, Ocre, Fossa, Villa Sant’Angelo, Fagnano, Fontecchio, Tione degli Abruzzi, Acciano, Caporciano, Bominaco, Civitaretenga, Navelli, Collepietro, San Benedetto in Perillis, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Calascio, Santo Stefano di Sessanio, Barisciano, San Demetrio ne’ Vestini, Poggio Picenze e tutta la piana di Navelli. (t.d.b.)
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