Peculato, sì al processo per Santariga

Cade l’accusa di concussione per la quale l’uomo della ricostruzione era stato messo agli arresti domiciliari

L’AQUILA. La Procura cambia l’imputazione in corsa e riesce a ottenere il rinvio a giudizio dell’ex provveditore interregionale alle Opere pubbliche Giancarlo Santariga. L’ex dirigente, infatti, verrà processato non per la concussione, per la quale era stato posto ai domiciliari, poi revocati dal tribunale del Riesame, ma per peculato. Il processo è stato fissato per il 19 settembre davanti al tribunale. Secondo l’iniziale imputazione, abusando dei suoi poteri e della sua figura, egli avrebbe costretto un imprenditore a fornirgli delle automobili noleggiate a sue spese compreso il carburante. Condotte che per la difesa fanno parte della consuetudine ma che la Procura aveva contestato inizialmente imputandogli la concussione. Una vicenda giudiziaria controversa. Uno dei legali di Santariga aveva qualificato come «abbaglio giudiziario» l’arresto del sospettato. Secondo la difesa, comunque, si trattava di richieste lecite in quanto presenti nel capitolato di appalto per la costruzione della caserma della Finanza a Pescara per lavori appaltati tramite Provveditorato. Poi, la Procura, forse ritenendo impercorribile la strada che portava alla contestazione della concussione, ha modificato l’accusa visto che il principale testimone, ovvero l’imprenditore che stava realizzando la caserma, in un interrogatorio ha escluso comportamenti ricattatori. Di qui il peculato. Secondo la nuova imputazione, dunque, Santariga, avendo, in ragione del suo ufficio, la disponibilità di tre Lancia Delta, le avrebbe utilizzate continuativamente a scopi prevalentemente personali nel periodo compreso tra maggio 2009 e ottobre 2011. I casi in questione sarebbero tre. Tesi contestatissima dalla difesa, affidata all’avvocato romano Giovanna Corrias Lucente, la quale confidava in altro verdetto e in precedenza aveva eccepito la nullità del nuovo capo d’imputazione. A suo avviso sono stati esibiti tutti gli elementi a discarico dell’imputato sufficienti per un proscioglimento. «Manifesto la mia soddisfazione», ha commentato l’avvocato Corrias, «per il fatto che è stata dimostrata l’innocenza dell’ingegner Santariga in relazione alla concussione nei confronti dell’imprenditore Bertone. Mi dispiaccio per il fatto che dovrò difenderlo davanti al tribunale per episodi di minima importanza». Tra gli episodi contestati, peraltro non presenti nel capo d’imputazione del gup Giuseppe Romano Gargarella, un viaggio che secondo la difesa era di natura istituzionale visto che doveva incontrare il prefetto. Le indagini sono della Finanza, pm in aula David Mancini.

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