Politiche sociali, duello Romano-Tursini
Il consigliere accusa l’assessore di aver “chiuso” gli uffici all’opposizione. La replica: toni inaccettabili
L’AQUILA. «Lei non può entrare se l’assessore non c’è». Si è sentito rispondere così il consigliere comunale Paolo Romano quando si è recato negli uffici di via Aldo Moro, per un incontro sulle politiche della disabilità alla presenza di alcuni operatori sociali. «Un fatto gravissimo», dice Romano, «che attenta alle prerogative di un consigliere comunale eletto dai cittadini e al bisogno di dare risposte e far sentire il Comune vicino alla gente». L’esponente del gruppo L’Aquila Nuova parla di una “direttiva” messa in atto dall’assessore al ramo Manuela Tursini. «La sicurezza di sé, il rispetto dei dipendenti, il rapporto con l’utenza e ancor di più quello con gli operatori sociali», aggiunge, «non si ottiene blindando il settore con editti feudali, ma con la conoscenza della materia, con l’assiduità della presenza e con l’abnegazione. Se c’è qualcosa da fare nel settore delle politiche sociali non è certo dare il foglio di via ai consiglieri di opposizione».
Secca la replica dell’assessore: «Trovo inaccettabili i toni di Romano che narra di una “direttiva”, tra l’altro inesistente, che limita il diritto dei consiglieri di svolgere il loro mandato. La mia presenza ad incontri di questo genere è un doveroso atto di responsabilità e garantisce che qualsiasi questione venga discussa con la massima serietà istituzionale. La trasparenza e la tutela delle prerogative dei consiglieri sono principi a cui non ho mai derogato, ma queste non possono essere usate come scusanti per eludere il necessario coordinamento tra le parti». E aggiunge: «È evidente ancora una volta come il consigliere Romano si preoccupi di più di ottenere una visibilità politica personale a scapito degli interessi della comunità». La richiesta di incontro pervenuta due giorni prima agli uffici del settore sociale, prevedeva oltre la presenza del consigliere quella di alcuni rappresentanti delle associazioni dei disabili, rimasti di fatto senza risposte.
«Saremo costretti a rivolgerci al prefetto per riportare la tranquillità del lavoro in un settore così delicato come quello delle politiche sociali», incalza Romano ricordando l’articolo 20 dello statuto comunale: «I consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici, del Comune, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato». (c.d.s.)
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