Presidio contro le mafie
L’Udu organizza una manifestazione in ricordo di Impastato
L’AQUILA. Un presidio contro le mafie: è quanto organizzato dall’Unione degli studenti universitari, che giovedì 9 maggio a partire dale 20 darà luogo a una manifestazione a Piazza Regina Margherita.
«Il 9 maggio del 1978 moriva assassinato in un attentato di matrice mafiosa Peppino Impastato. Il ricordo della sua morte», si legge in una nota della studentessa aquilana Anna Gianvincenzo, «non ha soltanto il senso di recuperare una memoria che troppo spesso ci appare come sotterrata, ma anche di tornare a gridare a gran voce che l’antimafia e la legalità sono il terreno su cui elaborare le risposte alle innumerevoli questioni che L’Aquila si trova ad affrontare a quattro anni dal terremoto. La storia di Peppino ci insegna il vuoto della politica», prosegue la nota. «Serve una presa di coscienza collettiva contro la corruzione e il clientelismo. Infatti questo ragazzo di Cinisi», si legge ancora nella lettera, « ha contribuito a far riscoprire l’importanza dell’aggregazione, dell’intervento mutualistico dal basso laddove lo stato sociale e lo Stato non esistono». «È necessario perciò una massiccia azione contro la criminalità che sia basata soprattutto sulla sottrazione dei cittadini alle fila delle mafie. Proprio in ragione del particolare momento storico che il nostro Paese sta vivendo», spiega la studentessa, «è necessario avviare un miglioramento delle condizioni abitative, politiche di redistribuzione del reddito e occupazione slegata dal meccanismo della precarietà sono dei tasselli necessari per contrastare le mafie. La situazione della nostra città concilia alle dinamiche assolutamente non trasparenti della gestione degli appalti per la ricostruzione la pratica dell’immobilismo come scelta politica. L’immobilismo, negare un futuro e una prospettiva ai soggetti in formazione soprattutto in una città terremotata vuol dire cedere il proprio campo di azione alle mafie, permettere che assumano il controllo della composizione sociale di un territorio, permettere che si concedano come favori quelli che invece sono diritti inalienabili».
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