Prevenzione con l’aiuto dei satelliti

Studio dopo il 6 aprile

L’AQUILA. Cosmo-SkyMed è uno dei progetti di osservazione della terra dallo spazio avviati dall’Agenzia spaziale italiana, centro di competenza del Sistema nazionale di Protezione civile, per contribuire allo sviluppo delle tecniche di previsione dei fenomeni ambientali. Dopo il sisma dell’Aquila, su richiesta del dipartimento della Protezione civile, i satelliti di Cosmo-SkyMed sono stati programmati per riprendere la zona colpita dal sisma. Le immagini radar successive al terremoto del 6 aprile sono poi state comparate con quelle acquisite in precedenza nella stessa area, così da evidenziare gli effetti geologici del terremoto e i danni riportati da edifici e infrastrutture.

Ai dati di Cosmo-SkyMed è stata applicata la tecnica interferometrica, che si basa su acquisizioni di una stessa zona geografica in tempi diversi e che permette di misurare, attraverso specifici algoritmi, le deformazioni della superficie terrestre. Questa tecnica è stata utilizzata per la prima volta nel maggio del 2008, in occasione del terremoto cinese del Sichuan. Nell’attività sono impegnati due gruppi scientifici che si occupano di interferometria: l’Irea-Cnr e il Politecnico di Bari-Dipartimento interateneo di Fisica. Il progetto, coordinato dalla Carlo Gavazzi Space, ha come responsabile scientifico Fausto Guzzetti.

Già dal 2002 il dipartimento della Protezione civile si avvale dell’informazione satellitare per lo studio di diversi rischi, sia naturali sia indotti dall’attività dell’uomo, dagli incendi boschivi al rischio idrogeologico, dal rischio idraulico alle previsioni meteorologiche. I primi risultati del monitoraggio in Abruzzo - resi disponibili dal progetto pilota Morfeo - sono stati presentati al Workshop fringe, appuntamento annuale organizzato dall’Agenzia spaziale europea a Frascati, nel Lazio.