Primarie, L’Aquila a Bersani ma in città la sorpresa è Tabacci

27 Novembre 2012

Ottiene l’8% nel capoluogo, risultato boom raggiunto grazie a Riga. Bene anche Vendola

L’AQUILA. Il primo grande successo delle primarie di centrosinistra è stata, almeno nella provincia dell’Aquila, «la grande partecipazione degli elettori». È l'opinone condivisa dai referenti dei coordinamenti provinciali dei 5 candidati, soddisfatti nel vedere “ricompattato e attivo” il popolo di centrosinistra. Per quello che concerne le preferenze, in provincia dell'Aquila i dati sono in linea con quelli regionali e nazionali.

Vince Bersani, che ha ottenuto il 45,7% delle preferenze, seguito da Renzi con il 30,1%, Vendola con il 19%, Tabacci con il 3,6% e Puppato con l'1,3%; sono stati 14.014 i voti validi in questo primo turno per la scelta del candidato che dovrà correre come premier alle politiche del 2013. Un dato particolare, però, salta all'occhio a un primo sguardo: il voto nel Comune dell'Aquila ha fatto da ago della bilancia per i risultati finali di tutti i concorrenti. Se è vero che la vittoria di Bersani nel capoluogo di regione era attesa, ed è in linea anch'essa con il dato regionale e nazionale con 10 punti di differenza tra Bersani e Renzi, è Tabacci che appare come una sorpresa. Bersani incassa all'Aquila 1298 voti, Renzi mille tondi tondi, Vendola 842. Seguono Tabacci con 233 (circa l8% delle preferenze) e Puppato con 49. «Al di là della vittoria di Bersani, la caratteristica di queste primarie è il risultato raggiunto da Tabacci», spiega il parlamentare del Pd, Giovanni Lolli.

«All'Aquila ha preso di più rispetto al dato regionale e nazionale. Significa che il centrosinistra vuole inglobare un elemento moderato al suo interno». Un dato che, invece, «è segno di disagio forte», è il risultato raggiunto da Vendola, aggiunge Lolli. «I suoi sostenitori sono stati bravi a interpretare i disagi del territorio tenendo agganciati, con Vendola, all'area di centrosonistra, elettori che altimenti sarebbero andati perduti». Anche per il presidente dell’assemblea provinciale del Pd, Americo Di Benedetto, sostenitore del rottamatore Renzi e soddisfattissimo per i mille voti raggiunti, «da queste primarie emerge una grande partecipazione degli elettori e non degli eletti, e si evince una crescita del Pd». Ma per Di Benedetto di Renzi indica qualcosa di più ampio: «Certifica la richiesta di discontinuità da parte di chi ha scelto di dare la propria indicazione di voto sul Pd». Al Pd si chiede, insomma, rinnovamento. I voti di Tabacci, inoltre, indicano che «c'è stato un voto fortissimo d'opinione», secondo il referente del coordinamento Api, Roberto Riga. Per quanto riguarda i dati delle altre principali città a livello provinciale: ad Avezzano Bersani ha incassato 526 voti, Tabacci 94, Puppato 14, Vendola 22 e Renzi 381. Nella Marsica, Bersani avrebbe vinto al primo turno con il 52,36% contro il 27,52% di Renzi. Forte l’affluenza a Sulmona dove i margini tra Bersani e Renzi sono ridotti. Il segretario Pd ha ottenuto 547 voti. Seguono Renzi con 494, Vendola con 307, Tabacci con 60 e Puppato con 22. Forte l’affluenza in Valle Peligna. Il coordinatore provinciale per le primarie è Ermanno Natali ni. Grande il lavoro della macchina organizzativa.

Marianna Gianforte

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