Rapina con pistola da macellai, 2 arresti

29 Marzo 2017

Assalto alla tabaccheria di Magliano, dopo cinque mesi finisce la fuga di zio e nipote avezzanesi. Ricercato un complice

AVEZZANO. Prima di scendere dall’auto hanno compiuto dei giri attorno alla tabaccheria per vedere se c’era tanta gente, poi si sono calati calze a rete e passamontagna sui volti e hanno fatto irruzione nel locale minacciando i titolari con una pistola da macellaio. Quindi la fuga, l’inseguimento della polizia e la folle corsa fra le strade di Avezzano, alcune percorse anche contromano. Scene degne di un romanzo criminale.

Era l’8 novembre dell’anno scorso quando un commando di quattro persone aveva messo a segno una rapina nella tabaccheria di Annamaria Bifaretti sulla Cicolana, a Magliano de’ Marsi. La stessa sera era finito in manette un bulgaro di 37 anni, Ivan Paunov. Quasi cinque mesi dopo due dei presunti complici sono stati raggiunti da un provvedimento di custodia cautelare e sono finiti nel carcere San Nicola. Si tratta di zio e nipote, Angelo Ferreri, 64enne, e Fabrizio Ferreri, 42 anni, entrambi di Avezzano. Il certosino lavoro degli agenti del commissariato di polizia ha consentito al gip Francesca Proietti di firmare il provvedimento di custodia. «Peculiare propensione al crimine che trova conforto nel certificato del casellario giudiziario e nel certificato del carico penale», le motivazioni del gip, che sottolinea anche la «brutalità degli indagati».

La rapina, stando alla ricostruzione degli investigatori, aveva fruttato circa 500 euro in contanti e 77 pacchetti di sigarette. Gran parte della refurtiva era stata trovata nell’auto utilizzata per la fuga, una Volvo, e intercettata da una pattuglia del commissariato in prossimità dell’incrocio di via Fucini ad Antrosano. Il particolare che aveva fatto più scalpore era legato all’arma utilizzata per minacciare la titolare della tabaccheria e un altro paio di donne che al momento dell’irruzione si trovavano nella rivendita: una pistola da macellaio, di quelle utilizzare per abbattere i capi di bestiame, dalla quale fuoriesce un chiodo metallico di circa 12 cm. La pistola era stata rubata il 13 agosto 2015 e la denuncia era stata presentata dal presidente della Cooperativa Carni Marsicane. L’8 novembre era andata male a Paunov, bloccato subito dai poliziotti. I complici del bulgaro, invece, erano scesi dall’auto e nei pressi della superstrada avevano fatto perdere le tracce. Fino a ieri. I due Ferreri, assistiti dagli avvocati Antonio Pascale e Antonio Milo, sono accusati di rapina in concorso e ricettazione. La quarta persona del commando è ricercata. Ma la fuga potrebbe finire a breve.

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