Ricostruzione, in cinque nei guai a Bugnara
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Falso e tentata truffa per 20 milioni: chiesto il processo dopo un’inchiesta della Finanza
BUGNARA. Avevano chiesto contributi per le loro case danneggiate dal sisma facendo risultare di aver concluso i lavori di ristrutturazione e consolidamento. In realtà, dagli accertamenti della Guardia di finanza di Sulmona, è risultato che i lavori non erano stati mai iniziati e quindi mai conclusi. Si è chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio per cinque persone, la prima delle numerose inchieste aperte dalle Fiamme gialle sui contributi per il terremoto assegnati nel Comune di Bugnara. Si tratta dei due proprietari delle abitazioni in oggetto, dei titolari delle ditte che hanno eseguito i lavori fantasma e del direttore dei lavori. I reati contestati ai cinque indagati sono falso e tentata truffa aggravata ai danni dello Stato, per un totale di circa 20 mila euro. Nel corso dell’attività investigativa, la Finanza coordinata dal tenente Rosanna Carlozzo, sono riuscite a scoprire il particolare sistema truffaldino escogitato per rientrare nei termini delle domande da presentare all’ufficio tecnico del Comune. Per ottenere il finanziamento pubblico, i due residenti avevano predisposto tutta la documentazione che attestava l’inizio e la conclusione di lavori di riparazione. Intervento mai eseguito se non dopo l’accertamento della Guardia di finanza. Inoltre, il geometra, direttore dei lavori solo sulla carta, per evitare di essere scoperto, avrebbe sottoscritto nella perizia giurata, sempre secondo gli investigatori, che erano scaduti i termini per il sopralluogo da parte dei tecnici della Protezione civile. La Finanza era riuscita, con la tempestiva segnalazione del reato, a prevenire gli effetti negativi, in termini economici, della truffa, bloccando per tempo gli enti competenti all’erogazione delle somme indebitamente richieste. Per i cinque indagati la Procura ha chiesto ora il processo.
Claudio Lattanzio
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