Rinvio delle tasse, il sì corale della Camera
Destra e sinistra unite anche sulla proroga degli indennizzi a chi ha perso il lavoro.
L’AQUILA. Via libera della Camera dei deputati alla mozione unitaria che impegna il governo ad adottare misure e provvedimenti in favore delle popolazioni terremotate. Si va dalla proroga degli indennizzi alla «nuova» sospensione delle tasse. Il testo unitario, frutto dell’intesa raggiunta tra i diversi gruppi sulle varie mozioni inizialmente presentate, impegna il governo «a riferire sullo stato di attuazione della complessiva opera di ricostruzione abitativa». C’è poi la partita legata alla possibilità, «compatibilmente con le esigenze della finanza pubblica, di assumere iniziative per estendere il periodo di indennizzo ai titolari di attività produttive sospese per il terremoto». Quindi, la questione delicatissima della proroga della sospensione del versamento di tributi e contributi. Uno slittamento dei termini (la data non viene però fissata) con l’impegno, però, a riservare ai terremotati del sei aprile lo stesso trattamento adottato per le popolazioni di Umbria e Marche.
Nella mozione si chiede, inoltre, al governo Berlusconi «di accelerare, sempre compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, l’opera di ricostruzione dei centri storici, in particolare di quello dell’Aquila. Il tutto coordinandosi con le autorità locali». Altro punto qualificante, la zona franca. Attraverso la mozione viene chiesto al Cipe di fissare la perimetrazione della zona franca urbana, per la quale sono stati finora previsti 45 milioni di euro. Una somma che si chiede di far salire almeno a quota 300 milioni. Nel documento si fa riferimento anche al congelamento dei tagli nella scuola. Cosa questa che dovrebbe mettere in salvo 330 posti ora a rischio. Quindi, il capitolo riservato alle famiglie delle vittime del terremoto. Per loro, così come per quelle persone che hanno riportato traumi invalidanti, il governo è impegnato a prevedere un indennizzo equiparato a quello riservato alle vittime di incidenti sul lavoro.
Chiesto pure l’aumento dell’indennità riservata ai vigili del fuoco. Per Paola Pelino (Pdl) «il sì dell’Aula al testo che ha riunito le diverse mozioni presentate, dimostra come si possa ottenere unanimità di intenti di fronte a una situazione che va oltre le posizioni ideologiche». «Finalmente cominciano a prevalere gli interessi dei terremotati su quelli della politica» ha commentato la presidente della provincia Stefania Pezzopane. «Ringrazio tutti per il voto unanime che ha dato un segnale importante. Ora quanto scritto nella mozione approvata deve trovare applicazione nella Finanziaria. Nessuno molli la presa». Per il deputato Pierluigi Mantini (Udc), «lo spirito di collaborazione nazionale è necessario e utile soprattutto se si riconosce ciò che è stato fatto e il molto che resta da fare. Occorre un impegno più concreto del governo sul finanziamento della zona franca ed i lavori di ripristino e messa in sicurezza degli edifici che non sono stati ancora avviati con incomprensibili ritardi».
Secondo il deputato Giovanni Lolli (Pd), «la mozione unitaria impegna il Governo a tradurre tutto ciò in norme. Un percorso» ha detto «che credo non subirà ostacoli e che dovrebbe concretizzarsi già a partire dalla prossima Finanziaria. E’ una mozione che non dà alibi: il governo deve solo eseguire ciò che è stato indicato». Fuori dalla mozione due questioni prioritarie, quali la partita legata alle seconde case, per lo più escluse dai contributi, e il mancato rimborso ai Comuni di tasse e imposte non riscosse.
Nella mozione si chiede, inoltre, al governo Berlusconi «di accelerare, sempre compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, l’opera di ricostruzione dei centri storici, in particolare di quello dell’Aquila. Il tutto coordinandosi con le autorità locali». Altro punto qualificante, la zona franca. Attraverso la mozione viene chiesto al Cipe di fissare la perimetrazione della zona franca urbana, per la quale sono stati finora previsti 45 milioni di euro. Una somma che si chiede di far salire almeno a quota 300 milioni. Nel documento si fa riferimento anche al congelamento dei tagli nella scuola. Cosa questa che dovrebbe mettere in salvo 330 posti ora a rischio. Quindi, il capitolo riservato alle famiglie delle vittime del terremoto. Per loro, così come per quelle persone che hanno riportato traumi invalidanti, il governo è impegnato a prevedere un indennizzo equiparato a quello riservato alle vittime di incidenti sul lavoro.
Chiesto pure l’aumento dell’indennità riservata ai vigili del fuoco. Per Paola Pelino (Pdl) «il sì dell’Aula al testo che ha riunito le diverse mozioni presentate, dimostra come si possa ottenere unanimità di intenti di fronte a una situazione che va oltre le posizioni ideologiche». «Finalmente cominciano a prevalere gli interessi dei terremotati su quelli della politica» ha commentato la presidente della provincia Stefania Pezzopane. «Ringrazio tutti per il voto unanime che ha dato un segnale importante. Ora quanto scritto nella mozione approvata deve trovare applicazione nella Finanziaria. Nessuno molli la presa». Per il deputato Pierluigi Mantini (Udc), «lo spirito di collaborazione nazionale è necessario e utile soprattutto se si riconosce ciò che è stato fatto e il molto che resta da fare. Occorre un impegno più concreto del governo sul finanziamento della zona franca ed i lavori di ripristino e messa in sicurezza degli edifici che non sono stati ancora avviati con incomprensibili ritardi».
Secondo il deputato Giovanni Lolli (Pd), «la mozione unitaria impegna il Governo a tradurre tutto ciò in norme. Un percorso» ha detto «che credo non subirà ostacoli e che dovrebbe concretizzarsi già a partire dalla prossima Finanziaria. E’ una mozione che non dà alibi: il governo deve solo eseguire ciò che è stato indicato». Fuori dalla mozione due questioni prioritarie, quali la partita legata alle seconde case, per lo più escluse dai contributi, e il mancato rimborso ai Comuni di tasse e imposte non riscosse.