Roccaraso, ambulanze sulle piste soltanto nei week end

Protestano gli sciatori, ma Bianchi (118) assicura: «Servizio sufficiente e adeguato per le emergenze» Critiche agli impiantisti: «Sono loro che dovrebbero assicurare l’assistenza sanitaria»

ROCCARASO. Un comprensorio sciistico con oltre 200 chilometri di pista, il più importante del Centro Italia, frequentato da migliaia di sciatori. Impianti all’avanguardia e servizi in linea con le stazioni invernali più rinomate del Nord. Un unico neo: una sola ambulanza sulle piste che garantisce il pronto intervento per quattro giorni su sette. Dal giovedì alla domenica. Cosa che invece non succede a Ovindoli dove l’ambulanza è presente per l’intera settimana, sette giorni su sette. «Eppure il comprensorio di Ovindoli è meno della metà rispetto a quello di Roccaraso. Non si capisce quale sia la logica dei responsabili dell’azienda sanitaria abruzzese con cui fanno queste scelte». A sottolineare il disservizio alcuni turisti sciatori che, dopo essersi infortunati sulle piste, hanno dovuto aspettare l’arrivo degli operatori del 118 dall’ospedale di Castel di Sangro, perché sugli impianti dell’Aremogna, di Pizzalto e di Pratello non erano presenti mezzi di soccorso. Un problema che secondo il responsabile della provincia dell’Aquila del 118 non esiste proprio.

«La postazione di soccorso per gli impianti di Roccaraso è quella dell’ospedale di Castel di Sangro che funziona 24 ore al giorno e che dista solo pochi chilometri dagli impianti», precisa Gino Bianchi, «quella che staziona dal giovedì alla domenica sul piazzale dell’Aremogna è solo un rinforzo per affrontare il prevedibile aumento dei flussi turistici che si registrano nel week end. Per Ovindoli il discorso è diverso perché l’ospedale di Avezzano, quello cioè più vicino alle piste della Magnola, dista molti più chilometri». Bianchi si soffer,a sulle statistiche sugli incidenti sulle piste di Roccaraso. «Numeri che non evidenziano criticità», sottolinea il responsabile del 118 aquilano, «dal 3 al 7 gennaio ci sono stati uno massimo due incidenti al giorno, tutti di lieve entità. Solo in un caso si è reso necessario l’intervento dell’elisoccorso. Mentre lo scorso anno, da gennaio a marzo ci sono stati 127 richieste di soccorso, in linea con le percentuali di quest’anno. Per questo dico che l’attuale servizio predisposto dalla Asl è sufficiente a coprire le urgenze». Bianchi chiama poi in causa i gestori degli impianti i quali, secondo il responsabile del 118, dovrebbero garantire un presidio ambulatoriale a proprie spese, così come prevede la legge. «Dovrebbero essere loro ad assicurare l’assistenza sanitaria», conclude Bianchi, «in aggiunta al servizio della Asl, che non può andare oltre le proprie possibilità». «Servizio che abbiamo sempre garantito mettendo a disposizione locali idonei per il primo intervento di soccorso», ribatte Dario Colecchi, proprietario degli impianti di Pizzalto e presidente di Federturismo, «certo avere un’ambulanza fissa sugli impianti sarebbe utile per i turisti e per l’immagine dell’Abruzzo».

Claudio Lattanzio

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