S’indaga sulle amicizie del 19enne morto
Pratola, negli ultimi contatti telefonici si cerca la verità sul decesso. Oggi l’incarico per l’autopsia
PRATOLA PELIGNA. Gli investigatori non credono all’ipotesi della morte naturale di un 19enne pieno di vita.
Per questo motivo stamani stesso verrà conferito l’incarico per eseguire l’autopsia che dovrà stabilire le cause della morte di Antonio Di Pillo, che si è spento nella sua abitazione. Il pm titolare dell’inchiesta (per ora contro ignoti) è Aura Scarsella. L’esame potrebbe svolgersi oggi stesso all’obitorio dell’ospedale di Sulmona. Si sta cercando di accelerare i tempi, anche per permettere alla famiglia di celebrare i funerali. Il giovane è stato trovato privo di vita sabato scorso nella sua cameretta. Sono stati i familiari, e prima di tutti la madre, ad accorgersi del dramma e a dare l’allarme.
Anche se l’esito degli accertamenti richiederà almeno altri 60 giorni, l’esame darà in ogni caso una svolta alle indagini, in una direzione oppure nell’altra. Alcuni indizi rinvenuti dai carabinieri nella stanza del ragazzo farebbero ipotizzare una causa non naturale. In queste ore tante persone si stanno stringendo alla famiglia, colpita dal dolore più grande. Proprio dalla cerchia di amicizie del ragazzo potrebbero arrivare alcune indicazioni utili a ricostruire le ultime ore di vita del giovane. In particolare, dalle telefonate intercorse tra la vittima e i suoi amici, oppure semplici conoscenti, potrebbe venir fuori qualche tassello importante.
Bisogna capire prima di tutto se la tragedia possa essere ricondotta a eventuali responsabilità da parte di terze persone oppure a un comportamento pericoloso messo in atto dallo stesso giovane. In particolare, proprio nell’immediatezza della tragedia sarebbe stato al centro di un’operazione di controllo da parte delle forze dell’ordine anche un locale frequentato da giovanissimi. Chi ha incontrato Antonio prima di rincasare? Questa è una delle domande a cui si cerca di dare una risposta.
In un primo momento nessuno aveva pensato a un’ipotesi diversa da quella della morte per cause naturali, ma poi, su impulso degli stessi investigatori, il caso ha preso un’altra piega. E nessun aspetto verrà trascurato. A Pratola, intanto, dove il giovane viveva insieme alla sua famiglia, ma anche a Sulmona, dove per qualche anno ha frequentato il Liceo Scientifico, la scomparsa di Di Pillo ha lasciato un grande vuoto. Il giovane lascia la madre, il padre e la sorella, che attendono di conoscere la verità su quanto accaduto.
A togliere il velo di mistero dalla vicenda potrebbe essere anche qualcuno in grado di aiutare le indagini.(f.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Per questo motivo stamani stesso verrà conferito l’incarico per eseguire l’autopsia che dovrà stabilire le cause della morte di Antonio Di Pillo, che si è spento nella sua abitazione. Il pm titolare dell’inchiesta (per ora contro ignoti) è Aura Scarsella. L’esame potrebbe svolgersi oggi stesso all’obitorio dell’ospedale di Sulmona. Si sta cercando di accelerare i tempi, anche per permettere alla famiglia di celebrare i funerali. Il giovane è stato trovato privo di vita sabato scorso nella sua cameretta. Sono stati i familiari, e prima di tutti la madre, ad accorgersi del dramma e a dare l’allarme.
Anche se l’esito degli accertamenti richiederà almeno altri 60 giorni, l’esame darà in ogni caso una svolta alle indagini, in una direzione oppure nell’altra. Alcuni indizi rinvenuti dai carabinieri nella stanza del ragazzo farebbero ipotizzare una causa non naturale. In queste ore tante persone si stanno stringendo alla famiglia, colpita dal dolore più grande. Proprio dalla cerchia di amicizie del ragazzo potrebbero arrivare alcune indicazioni utili a ricostruire le ultime ore di vita del giovane. In particolare, dalle telefonate intercorse tra la vittima e i suoi amici, oppure semplici conoscenti, potrebbe venir fuori qualche tassello importante.
Bisogna capire prima di tutto se la tragedia possa essere ricondotta a eventuali responsabilità da parte di terze persone oppure a un comportamento pericoloso messo in atto dallo stesso giovane. In particolare, proprio nell’immediatezza della tragedia sarebbe stato al centro di un’operazione di controllo da parte delle forze dell’ordine anche un locale frequentato da giovanissimi. Chi ha incontrato Antonio prima di rincasare? Questa è una delle domande a cui si cerca di dare una risposta.
In un primo momento nessuno aveva pensato a un’ipotesi diversa da quella della morte per cause naturali, ma poi, su impulso degli stessi investigatori, il caso ha preso un’altra piega. E nessun aspetto verrà trascurato. A Pratola, intanto, dove il giovane viveva insieme alla sua famiglia, ma anche a Sulmona, dove per qualche anno ha frequentato il Liceo Scientifico, la scomparsa di Di Pillo ha lasciato un grande vuoto. Il giovane lascia la madre, il padre e la sorella, che attendono di conoscere la verità su quanto accaduto.
A togliere il velo di mistero dalla vicenda potrebbe essere anche qualcuno in grado di aiutare le indagini.(f.c.)
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