Si dimettono 7 consiglieri Cade la giunta a Scanno
In arrivo il commissario prefettizio, la prossima primavera si tornerà alle urne Crisi in maggioranza dopo il ritiro della delega all’assessore Pizzacalla
SCANNO. Dalla mezzanotte di domenica Scanno non ha più il sindaco ed un'amministrazione municipale. Dimissioni in massa al Comune, dove arriva il commissario che governerà il paese fino alla prossima primavera. Sette consiglieri hanno presentato le dimissioni, decretando di fatto la fine dell’amministrazione del paese che, comunque, sarebbe andato alle urne il prossimo anno. La firma sotto la lettera di rinuncia al mandato elettorale, presentata nel corso del consiglio comunale straordinario convocato per approvare il rendiconto di gestione dell'anno 2011, è stata apposta dai consiglieri di opposizione
Domenico Mastrogiovanni, Luca Silvani, Mariapia Silla e Amato Silla. Ma a fare la differenza sono stati gli amministratori di maggioranza Amedeo Fusco, Aldo Tarullo e Roberto Pizzacalla, quest'ultimo assessore alle Politiche Sociali che il sindaco ha rimosso dall'incarico venerdì scorso. Il segretario comunale Tito Gentile ha dato immediata comunicazione al prefetto per l’emissione del decreto di scioglimento del consiglio comunale e tra pochi giorni sullo scranno più alto del Comune siederà un commissario per la prima volta nella storia politico-amministrativa del paese. La crisi dell'amministrazione Giammarco, che negli anni scorsi era stata già segnata dall'abbandono dei consiglieri comunali Silverio Paletta e Luigi Fronterotta, era però nell'aria già da alcune settimane. Le ripetute assenze in giunta e in consiglio, i manifesti polemici contro il sindaco da parte dei gruppi di opposizione e dei consiglieri di maggioranza dissidenti e la prima bocciatura del bilancio consuntivo del 2011 avevano anticipato la fine dell'amministrazione Giammarco.
Venerdì scorso, poi, il nuovo cambio in giunta che, oltre alla collaborazione politica e amministrativa chiude anche «un’amicizia ventennale» tra il sindaco e Pizzacalla, rimosso dall’incarico di assessore. «Con il cuore in mano», aveva scritto Giammarco, «sono costretto ad assumere, soprattutto per il bene di Scanno, la decisione di rimuoverti dal tuo assessorato, incarico che hai rivestito degnamente e con tanta passione, con sacrificio e tanto entusiasmo e che ora appare obiettivamente incompatibile con le tue posizioni». Ma la cosa è stata presa tutt’altro che con filosofia da Pizzacalla.
L’elezione in municipio di Giammarco risale al 2008, quando a capo di una lista civica di centrosinistra, promossa dal Pd, riuscì ad avere la meglio sugli avversari. Riapertura del bacino sciistico di Monte Rotondo, revisione del Piano regolatore generale, sviluppo del lago e promozione turistica i punti sui quali costruire il rilancio del paese. Ma da allora Giammarco ha sempre stentato a tenere le redini della giunta, cambiata quattro volte in tre anni. A minare la solidità dell’Amministrazione Giammarco anche le inchieste della procura di Sulmona, che ha sequestrato una serie di atti in municipio per omissioni d’atti d’ufficio e abuso d’ufficio continuato, in concorso. Accuse ancora tutte da dimostrare, ma certamente causa di altre frizioni. «La maggioranza, sin dall’insediamento, ha posto, al suo interno, veti incrociati che hanno portato a raggiungere l’esasperato epilogo che si è consumato», spiega Mariapia Silla, « per questo ritengo che un adeguato periodo di commissariamento sia il giusto intervento». Laconico Fusco: «Ogni giorno in più per l'amministrazione Giammarco sarebbe stato un giorno in meno per la salute di Scanno».
Massimiliano Lavillotti
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