Si riparte dal mattone
La nuova città crescerà tra Scalzagallo e Antrosano.
AVEZZANO. Il territorio di Avezzano pullula di gru e cantieri, ma i lavori vanno a rilento per la crisi economica e il conseguente calo delle vendite immobiliari. Anche se le concessioni edilizie sono in calo rispetto agli anni passati, i 21 piani di lottizzazione già avviati fanno comprendere come l’edilizia avezzanese si stia preparando a un nuovo boom. Le zone in espansione sono quelle di Scalzagallo e di Antrosano. Nelle nuove costruzioni infine si riserva più attenzione verso le norme antisismiche.
LE LOTTIZZAZIONI. La città è pronta ad accogliere centinaia di nuove strutture immobiliare, soprattutto pubbliche. Migliaia di nuovi abitanti: una piccola città nella città. I piani di attuazione in corso, alcuni dei quali già adottati, altri in via di approvazione o in istruttoria, sono in tutto 21. In programma ci sono tutte le tipologie, da quelle private alle lottizzazioni semplici, ai programmi di edilizia sociale, fino ad arrivare all’edilizia agevolata, piani particolareggiati e programmi di recupero urbano.
Un vero boom di lottizzazioni rispetto al passato. Il punto è che le imprese attendono un rilancio del mercato edilizio e una ripresa delle vendite. Le lottizzazioni sono comunque un segnale positivo per il futuro.
L’URBANIZZAZIONE. L’aumento dei piani di lottizzazione garantirà anche benefici per la collettività. Le nuove normative prevedono infatti l’attuazione da parte dell’imprenditore e del proprietario di opere di lottizzazione (strade, marciapiedi, fognature) tutte a carico dei privati. Inoltre ogni lottizzazione deve comprendere una percentuale di terreni da destinare al Comune, che su quelle aree potrà realizzare opere pubbliche in favore della collettività, come parchi, asili, impianti sportivi o culturali.
I NUOVI QUARTIERI. Le zone più interessate dai nuovi progetti sono quelle della zona nord, di Scalzagallo e di Caruscino, dove l’approvazione di un piano attuativo di 70 ettari nell’agosto del 2008 ha permesso il rilancio dell’attività edilizia nel quartiere. Nel rione residenziale di Scalzagallo sono state avviate due grosse lottizzazioni da 16 e 8 ettari. La stessa cosa è accaduta in via del Pioppo e in via Teramo.
Anche nella frazione di Antrosano si sta sviluppando un’edilizia residenziale che predilige case a schiera e villette.
LE CONCESSIONI EDILIZIE. Negli ultimi anni erano in progressivo calo. Nel 2008, ad esempio sono state 290, mentre quest’anno, fino a oggi, hanno raggiunto appena quota 200. Nonostante ciò sono aumentati i contributi di costruzione (i vecchi oneri Bucalossi). Probabilmente perché è cambiata l’entità dei singoli interventi diminuiti in quantità ma di maggiore entità costruttiva.
LA DIA. Da alcuni anni la Denuncia di inizio attività (Dia) rappresenta uno degli strumenti urbanistici più rilevanti che ha rimpiazzato per buon a parte di interventi la concessione edilizia.
E’ infatti uno strumento della pubblica amministrazione, soprattutto uffici tecnici dei Comuni, per compiere il ruolo di vigilanza sull’attività edilizia che si svolge sul territorio.
E’ necessario presentare la Dia per ristrutturare il proprio appartamento o eseguire opere di manutenzione ordinaria o straordinaria sul proprio immobile, ma anche costruire nuovi edifici in caso sia presente un Piano particolareggiato.
Nel 2007 sono state 470, l’anno scorso 410 e quest’anno solo 278. Le richieste, invece, sono passate dalle 331 del 2007 e le 289 del 2008 a 202 fino a metà ottobre 2009.
Si tratta di una diminuzione rilevante dovuta, secondo gli esperti, soprattutto al boom edilizio del 2002 che doveva necessariamente essere seguito da un progressivo calo dell’attività edilizia.
LE LOTTIZZAZIONI. La città è pronta ad accogliere centinaia di nuove strutture immobiliare, soprattutto pubbliche. Migliaia di nuovi abitanti: una piccola città nella città. I piani di attuazione in corso, alcuni dei quali già adottati, altri in via di approvazione o in istruttoria, sono in tutto 21. In programma ci sono tutte le tipologie, da quelle private alle lottizzazioni semplici, ai programmi di edilizia sociale, fino ad arrivare all’edilizia agevolata, piani particolareggiati e programmi di recupero urbano.
Un vero boom di lottizzazioni rispetto al passato. Il punto è che le imprese attendono un rilancio del mercato edilizio e una ripresa delle vendite. Le lottizzazioni sono comunque un segnale positivo per il futuro.
L’URBANIZZAZIONE. L’aumento dei piani di lottizzazione garantirà anche benefici per la collettività. Le nuove normative prevedono infatti l’attuazione da parte dell’imprenditore e del proprietario di opere di lottizzazione (strade, marciapiedi, fognature) tutte a carico dei privati. Inoltre ogni lottizzazione deve comprendere una percentuale di terreni da destinare al Comune, che su quelle aree potrà realizzare opere pubbliche in favore della collettività, come parchi, asili, impianti sportivi o culturali.
I NUOVI QUARTIERI. Le zone più interessate dai nuovi progetti sono quelle della zona nord, di Scalzagallo e di Caruscino, dove l’approvazione di un piano attuativo di 70 ettari nell’agosto del 2008 ha permesso il rilancio dell’attività edilizia nel quartiere. Nel rione residenziale di Scalzagallo sono state avviate due grosse lottizzazioni da 16 e 8 ettari. La stessa cosa è accaduta in via del Pioppo e in via Teramo.
Anche nella frazione di Antrosano si sta sviluppando un’edilizia residenziale che predilige case a schiera e villette.
LE CONCESSIONI EDILIZIE. Negli ultimi anni erano in progressivo calo. Nel 2008, ad esempio sono state 290, mentre quest’anno, fino a oggi, hanno raggiunto appena quota 200. Nonostante ciò sono aumentati i contributi di costruzione (i vecchi oneri Bucalossi). Probabilmente perché è cambiata l’entità dei singoli interventi diminuiti in quantità ma di maggiore entità costruttiva.
LA DIA. Da alcuni anni la Denuncia di inizio attività (Dia) rappresenta uno degli strumenti urbanistici più rilevanti che ha rimpiazzato per buon a parte di interventi la concessione edilizia.
E’ infatti uno strumento della pubblica amministrazione, soprattutto uffici tecnici dei Comuni, per compiere il ruolo di vigilanza sull’attività edilizia che si svolge sul territorio.
E’ necessario presentare la Dia per ristrutturare il proprio appartamento o eseguire opere di manutenzione ordinaria o straordinaria sul proprio immobile, ma anche costruire nuovi edifici in caso sia presente un Piano particolareggiato.
Nel 2007 sono state 470, l’anno scorso 410 e quest’anno solo 278. Le richieste, invece, sono passate dalle 331 del 2007 e le 289 del 2008 a 202 fino a metà ottobre 2009.
Si tratta di una diminuzione rilevante dovuta, secondo gli esperti, soprattutto al boom edilizio del 2002 che doveva necessariamente essere seguito da un progressivo calo dell’attività edilizia.