Siccità, cresce l'emergenza nel Fucino
Il Consorzio: 3 giorni senza irrigare. Associazioni agricole contrarie
AVEZZANO. L'ordinanza dei sindaci che vieta l'irrigazione nel week end da estendere a un altro giorno, il venerdì o il lunedì. Di fronte all'emergenza siccità, il Consorzio di bonifica non vuole lasciare niente di intentato e così il presidente Dino Iacutone chiede la modifica dell'ordinanza. La decisione non è ancora definitiva e deve solo ottenere la ratifica dal consiglio di Consorzio. Le associazioni di categoria, dal canto loro, dicono no ai tre giorni, soprattutto in considerazione del fatto che già i due non hanno cambiato sostanzialmente lo stato delle cose. Di fatto cresce l'emergenza siccità.
«Siamo in piena emergenza», constata con decisione Iacutone, «e soltanto con i pozzi non possiamo durare ancora a lungo. È per questo che stiamo pensando di rivedere l'ordinanza dei primi cittadini aggiungendo il venerdì o il lunedì al sabato e alla domenica che già hanno il divieto di irrigazione».
«Solo così», conclude, «potremo riportare il canale principale a livelli ottimali». Già la prima ordinanza aveva creato molto rumore tra gli agricoltori che difficilmente saranno disposti a digerirne una seconda ancor più limitativa.
«È vero, i livelli sono critici», conferma Pietro Spitali, vice presidente provinciale per la Cia (Confederazione italiana agricoltori), «ma il Consorzio, prima di decidere, deve sentire noi delle organizzazioni professionali».
«Finora», incalza, «il divieto del sabato e della domenica ha portato più danni che benefìci, quindi è giusto discuterne bene». Dalla Coldiretti, pur con qualche scetticismo, sono più morbidi verso l'ultima iniziativa di Iacutone.
«Io, per la salute delle colture, sarei più per aggiungere un giorno infrasettimanale piuttosto che portare a tre i giorni consecutivi senza irrigazione», commenta Bruno Petrei, vice direttore, «qualsiasi idea resta comunque un paliativo.
Piuttosto, la politica deve capire che è urgente affrontare il problema in maniera definitiva, magari ritirando fuori dal cassetto il progetto regionale degli invasi per accumulare acqua nel periodo invernale».
Lo stesso progetto degli invasi resta una priorità anche per gli agricoltori che non capiscono come mai sia rimasto “ingessato”.
«Servono gli invasi», conferma Giammarco De Vincentiis, agricoltore, «portare a tre giorni l'ordinanza non servirà a niente, perchè poi prosciugheremmo tutto nei quattro restanti. Se proprio non riescono a pensare ad altro, allora è meglio un giorno infrasettimanale che non tre di fila».
Insomma, la situazione non è rosea e le previsioni meteo, tra l'altro, non promettono niente di buono per i prossimi giorni.
Il caldo soffocante rischia di diventare un autentico killer per le colture della piana del Fucino.
«Siamo in piena emergenza», constata con decisione Iacutone, «e soltanto con i pozzi non possiamo durare ancora a lungo. È per questo che stiamo pensando di rivedere l'ordinanza dei primi cittadini aggiungendo il venerdì o il lunedì al sabato e alla domenica che già hanno il divieto di irrigazione».
«Solo così», conclude, «potremo riportare il canale principale a livelli ottimali». Già la prima ordinanza aveva creato molto rumore tra gli agricoltori che difficilmente saranno disposti a digerirne una seconda ancor più limitativa.
«È vero, i livelli sono critici», conferma Pietro Spitali, vice presidente provinciale per la Cia (Confederazione italiana agricoltori), «ma il Consorzio, prima di decidere, deve sentire noi delle organizzazioni professionali».
«Finora», incalza, «il divieto del sabato e della domenica ha portato più danni che benefìci, quindi è giusto discuterne bene». Dalla Coldiretti, pur con qualche scetticismo, sono più morbidi verso l'ultima iniziativa di Iacutone.
«Io, per la salute delle colture, sarei più per aggiungere un giorno infrasettimanale piuttosto che portare a tre i giorni consecutivi senza irrigazione», commenta Bruno Petrei, vice direttore, «qualsiasi idea resta comunque un paliativo.
Piuttosto, la politica deve capire che è urgente affrontare il problema in maniera definitiva, magari ritirando fuori dal cassetto il progetto regionale degli invasi per accumulare acqua nel periodo invernale».
Lo stesso progetto degli invasi resta una priorità anche per gli agricoltori che non capiscono come mai sia rimasto “ingessato”.
«Servono gli invasi», conferma Giammarco De Vincentiis, agricoltore, «portare a tre giorni l'ordinanza non servirà a niente, perchè poi prosciugheremmo tutto nei quattro restanti. Se proprio non riescono a pensare ad altro, allora è meglio un giorno infrasettimanale che non tre di fila».
Insomma, la situazione non è rosea e le previsioni meteo, tra l'altro, non promettono niente di buono per i prossimi giorni.
Il caldo soffocante rischia di diventare un autentico killer per le colture della piana del Fucino.