Sicurezza garantita da vigili del fuoco e 118
Al lavoro nella notte di Capodanno per sorvegliare il territorio. Oggi Petrocchi a San Basilio
L’AQUILA. Come ogni notte, anche in quella di Capodanno c'è un piccolo esercito di persone che lavora per garantire la serenità di chi resta a casa a festeggiare.
In prima fila i vigili del fuoco e gli operatori del 118. All'Aquila, due notti fa, nella caserma dei pompieri di via Pescara, erano di servizio il capoturnio Romolo Ianni insieme ai colleghi Carmine Bafile, Stefano Del Romano, Stefano Loparco, Alessando Mariani, Alessandro Sette, Pierluigi Baldassarre, Mirco Biondi, Federico Bucci, Giorgio Lucci, Ermanno Pitone, Gianluca Ianni, Roberto Ponzi, Mauro Pace e Carlo Pesce. Ad Avezzano erano di turno Luca Gioacchini, Fabrizio Mignone, Federico Camorchia, Antonello De Santis, Simone Pieri, Stefano Ruggeri, Daniele Sbarassa. A Castel di Sangro erano di turno Gennaro Cappabianca, Marco Cecere, Domenico Cordisco, Domenico Petrocelli, Carlo Santilli, mentre a Sulmona il turno di mezzanotte è toccato a Danilo Celeste, Guerino Centofanti, Nicola Di Benedetto, Maurizio Di Pietro e Michele Verrocchi Renzucci.
Al 118 dell'Aquila erano di turno i medici Luigi Calvisi e Piercolombo D'Agostino. Per gli infermieri Maria Luisa Pietrosante, Nina Di Nardo Di Maio, Enrico Cifoni, Roberta Barbati, gli autisti Paolo Castellani e Pasquale Molino, i volontari della Croce Bianca Alex Armanini e Francesca Di Stefano. Per fortuna non ci sono stati grossi interventi. Notte lunga anche per l’Associazione L’Aquila Eventi, che cura la pista di pattinaggio in piazza Duomo.
Intanto oggi, alle 17, in occasione della festa liturgica di San Basilio, il cardinale Giuseppe Petrocchi, presiederà una celebrazione eucaristica al monastero di San Basilio in L’Aquila, per condividere con la comunità monastica delle suore benedettine celestine il giorno di festa in onore del patrono del monastero.
«La presenza delle monache di clausura nella nostra città è da considerarsi per la chiesa locale un dono grande», come scrive il canonico don Daniele Pinton, «fatto di preghiera quotidiana, che nel silenzio della clausura dà un fattivo contributo e sostegno a tutte le attività pastorali della chiesa aquilana. Nella festa del monastero di San Basilio, bisogna cogliere l’invito a interessarsi dei monasteri e a pregare per chi li anima. Un’occasione per supportare la missione silenziosa e orante delle Claustrali. in un’epoca in cui sembra vigere quella che il cardinale Robert Sarah – prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti – ha definito “dittatura del rumore”, l’uomo contemporaneo fatica sempre di più a comprendere chi decide di abbracciare la vita claustrale. Eppure, è proprio in tempi come gli attuali che cresce il bisogno di testimonianze di donazione totale a Cristo come quella che sono in grado di offrire le monache di clausura. Infatti, non c’è nessuno che riesce ad avvicinarsi a Dio più di chi sceglie una vita di preghiera; più si è vicini a Lui, più si è utili agli altri».
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