Studenti morti nel sisma: la Regione paga 2 milioni

Riconosciuto debito fuori bilancio per i danni a feriti e familiari di vittime. In cinque diverse delibere le storie dei ragazzi della Casa dello Studente
L’AQUILA. A 20 anni dal 16° anniversario del terremoto del 6 aprile 2009 la giunta regionale, su proposta dell’assessore all’istruzione e all’università, Roberto Santangelo, ha riconosciuto la legittimità del debito fuori bilancio che nasce da sentenze (civili) della Corte d’Appello (passate in giudicato) relative al crollo della Casa dello Studente in via XX Settembre che causò 8 vittime e molti feriti. Via libera, quindi, al risarcimento di circa 2 milioni di euro ad alcuni familiari delle vittime e ai feriti.
Il debito fuori bilancio è stato riconosciuto dalla giunta con cinque diverse delibere, in ognuna delle quali si premette che “il sisma che ha colpito la città dell’Aquila il 6 aprile 2009, nel causare morte e distruzione, ha inferto ingentissimi danni al patrimonio storico, artistico-architettonico ed edilizio in generale, sia pubblico sia privato. Tra i tanti crolli verificatisi, è divenuto tristemente noto quello relativo all’edificio, di proprietà della Regione Abruzzo, denominato Casa dello Studente, costruzione appalesatesi di vulnerabilità sismica tale da comportare numerosi decessi tra i giovani ospiti, e importanti danni fisici e psicologici tra i sopravvissuti. In conseguenza del crollo della Casa dello Studente sono stati incardinati molteplici giudizi risarcitori, tra i quali quelli nei confronti della Regione, in qualità di proprietaria dell'immobile e dell’Azienda per il diritto allo studio (Adsu) alla quale l’edificio in via XX Settembre era stato concesso in uso gratuito quale residenza universitaria”.
«L'individuazione delle risorse necessarie per risarcire le vittime della Casa dello Studente è un atto di responsabilità che riafferma il nostro impegno verso chi ha subìto un dolore incommensurabile», afferma l’assessore Roberto Santangelo. «Siamo consapevoli che i ritardi accumulati avevano aggravato non solo il dolore dei congiunti, ma anche i costi per la Regione, riconosciuta responsabile dai giudici. Con questo provvedimento onoriamo non solo un obbligo giuridico, ma soprattutto un impegno morale verso una comunità che ha visto la propria esistenza stravolta». Le delibere ora saranno esaminate dal consiglio regionale.
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